Pubblicato il Testamento di Giovanni Paolo II
Città del Vaticano (AsiaNews) Nel suo testamento spirituale, papa Giovani Paolo II rivela di aver pensato a una possibile conclusione del suo mandato nel 2000, dopo aver compiuto l'opera di portare la Chiesa nel terzo millennio. Il papa scrive che dopo l'attentato dell'81, la Divina Provvidenza lo ha "salvato in modo miracoloso dalla morte", che il Signore gli ha "prolungato questa vita, in un certo senso - dice - me l'ha donata di nuovo. Da questo momento essa ancora di più appartiene a Lui. Spero che Egli mi aiuterà a riconoscere fino a quando devo continuare questo servizio". E più in là aggiunge: "Spero anche che fino a quando mi sarà donato di compiere il servizio Petrino nella Chiesa, la Misericordia di Dio voglia prestarmi le forze necessarie per questo servizio"
Il testo del testamento è stato rilasciato oggi dal Vaticano. Esso consiste di 15 fogli, ma è stato scritto a più riprese, a partire dal 6 marzo '79, fino agli esercizi spirituali del 12-18 marzo del 2000.
Il Papa non lascia alcuna proprietà, ed esprime la volontà che sotto la vigilanza del suo segretario, mons. Stanislao Dziwisz - i suoi appunti personali vengano bruciati.
Nel 1982 considera la possibilità che i suoi funerali si svolgano in Polonia. Ma nel 1985 lascia ogni decisione sulle esequie al collegio cardinalizio, che se vuole, potrebbe consultarsi con i "connazionali" polacchi.
Per tutto il documento il papa ripete la sua fiducia in Maria e nella volontà di Dio e fin dal '79 egli dice che è preparato a morire.
Nel 1980 scrive: "I tempi, nei quali viviamo, sono indicibilmente difficili e inquieti. Difficile e tesa è diventata anche la via della Chiesa, prova caratteristica di questi tempi tanto per i Fedeli, quanto per i Pastori. In alcuni Paesi (come p.e. in quello di cui ho letto durante gli esercizi spirituali), la Chiesa si trova in un periodo di persecuzione tale, da non essere inferiore a quelle dei primi secoli, anzi li supera per il grado della spietatezza e dell'odio. Sanguis martyrum semen christianorum".
La percezione di aver svolto il ruolo per lui profetato dal card. Wyszynski ("traghettare la Chiesa nel terzo Millennio") gli è emersa chiara dopo l'apertura delle porte del Giubileo in san Pietro e soprattutto a san Paolo, con una celebrazione ecumenica impressa "nella memoria in modo particolare". Giovanni Paolo II ricorda anche che '"grazie alla provvidenza divina la guerra fredda è finita senza il violento conflitto nucleare che pesava sul mondo.
Nell'ultima parte, scritta nel 2000, il papa ringrazia tutti coloro che ha incontrato: vescovi, sacerdoti, laici, connazionali, persone di altre religioni e del mondo della cultura e della comunicazione.
Fra tutti egli cita "il rabbino di Roma", Elio Toaff, da lui incontrato nella storica visita alla sinagoga della città nel 1984. "A tutti conclude il papa - voglio dire uno sola cosa: Dio vi ricompensi.
"In manus Tuas, Domine, commendo spiritum meum" (Nelle tue mani, Signore, affido il mio spirito)".
14/04/2005