Provinciali in Iraq: nessun incidente ai seggi. Tiene la lista del premier al Maliki
Baghdad (AsiaNews) – Si sono svolte senza incidenti di rilievo le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali, in programma il 31 gennaio scorso in Iraq. Secondo i primi dati forniti dalla Commissione elettorale indipendente l’affluenza è stata del 51% – in leggero calo rispetto al 55,7% delle politiche del 2005 – ma non si sono registrati attentati o episodi di violenze.
Fonti di AsiaNews in Iraq confermano che anche a Mosul, nel nord del Paese, teatro di una violenta campagna anticristiana nei mesi scorsi, non vi sono stati problemi di sicurezza. “Le elezioni rappresentano un primo passo significativo – racconta la fonte – verso un processo di democratizzazione dell’Iraq”. Non vi sono stati slogan “ che inneggiavano alla religione” e si è centrata l’attenzione verso “candidati che hanno promesso progetti concreti a favore della popolazione come scuole, ospedali, energia elettrica che, ancora oggi, viene spesso a mancare nel corso della giornata”.
La tornata elettorale induce a un “cauto ottimismo” in vista delle “elezioni politiche di fine anno: il vero banco di prova in cui il Paese e la classe politica dovranno dimostrare di aver superato divisioni, contrasti, estremismi. Un parlamento laico ed equilibrato, privo del carattere confessionale e religioso, sarà di aiuto per la stabilizzazione dell’Iraq”. “È presto per cantare vittoria – conclude – ma i segnali di speranza ci sono”.
“Abbiamo deciso di votare – racconta una donna – per scacciare la sensazione di paura che c’è nei nostri cuori. Abbiamo abbandonato la nostra terra e le nostre case per la paura, ma ora crediamo nell’onestà del governo quando dice che farà di tutto per garantire pieni diritti a tutti gli irakeni”.
I risultati ufficiali dovrebbero essere diffusi nei prossimi giorni, ma dai primi dati emerge la tenuta della lista del premier Nouri al Maliki, in testa nelle regioni a maggioranza sciita. A differenza delle elezioni del 2005 si è registrato un boom di affluenza alle urne nelle zone sunnite. Una parte degli aventi diritto non ha potuto votare a causa delle strette misure di sorveglianza predisposte nei seggi elettorali o per disguidi relativi alla registrazione degli aventi diritto al voto. Tali problemi non inficiano comunque il risultato positivo generale del voto. Anche la comunità internazionale ha salutato con favore l’esito delle elezioni.
Sul fronte della sicurezza va segnalato che gennaio 2009 è stato il mese con meno attentati e omicidi dalla caduta di Saddam nel 2003: fonti ufficiali parlano di 191 morti fra civili, esercito e poliziotti , con una diminuzione del 42% rispetto al dicembre 2008.