Prove di intesa tra India e Pakistan. Da Islamabad nuove promesse sulla lotta al terrorismo
Incontro tra il premier indiano Singh e la sua controparte pakistana Gilani a margine del summit del Paesi non allineati. A tema dei colloqui la cattura degli attentatori di Mumbai e lo smantellamento delle strutture dei gruppi estremisti in territorio pakistano.
Sharm el-Sheikh (AsiaNews/Agenzie) - Catturare gli attentatori di Mumbai e collaborare nella lotta al terrorismo. L’atteso incontro tra il primo ministro indiano Manmhoan Singh e la sua controparte pakistana, Yousuf Raza Gilani, segna un passo di riavvicinamento tra i due Paesi. Singh ha incassato la rinnovata disponibilità di Gilani a dare la caccia ai responsabili degli attacchi del novembre 2008 ed i colloqui hanno registrato anche la comune intenzione dei due Paesi a condividere in futuro le informazioni sulle minacce terroristiche.
Avvenuto a margine del 15° summit del Movimento dei Paesi non allineati (Nam) a Sharm el-Sheikh in Egitto, l’incontro era molto atteso soprattutto in India, dove l’opinione pubblica è divisa tra chi spera in una piena riapertura dei colloqui di pace e chi invece lamenta la cronica inaffidabilità del Pakistan.
Da tempo New Delhi chiede un chiaro impegno di Islamabad contro il terrorismo e preme perché proceda allo smantellamento delle strutture dei gruppi estremisti in territorio pakistano. Tra i temi che complicano il rapporto tra i due Paesi ci sono anche le tensioni nel Kashmir e l’ospitalità che il Pakistan offre a terroristi del calibro di Dawood Ibrahim, organizzatore e finanziatore di attentati come quello di Mumbai del marzo 1993, quando 13 bombe causarono oltre 250 morti e circa 700 feriti.
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