Prova di forza delle "camicie rosse" pro-Thaksin contro il premier Abhisit
In un messaggio televisivo Abhisit Vejjajiva rifiuta le elezioni anticipate perchè il governo è legittimo e gode di un ampio consenso popolare. Ieri i sostenitori di Thaksin hanno sfilato per le vie della capitale, ma non si sono registrati problemi di ordine pubblico. Accantonata – per ora – l’ipotesi di dichiarare la legge marziale.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – Il Primo Ministro thai Abhisit Vejjajiva respinge la richiesta di elezioni anticipate, avanzata dai dimostranti anti-governativi riuniti ieri in un’imponente manifestazione nel centro di Bangkok. Più di 150mila “camicie rosse” – sostenitori dall’ex premier in esilio Thaksin Shinawatra – hanno marciato per la capitale esigendo le dimissioni del governo e lo scioglimento del Parlamento. Nonostante i timori della vigilia, non si sono registrati scontri con le forze di polizia.
Nel primo intervento televisivo dall’inizio delle manifestazioni, promosse dal partito di opposizione United Front for Democracy against Dictatorship (UDD), Abhisit ha sottolineato che “i partiti della coalizione respingono la richiesta di dimissioni”. Egli ha confermato che non vi saranno nuove elezioni, perchè “dobbiamo ascoltare le opinioni anche degli altri, non solo dei dimostranti”.
Il premier thai ha seguito le manifestazioni delle “camicie rosse” all’interno di una base militare a Bangkok. Ieri almeno 150mila simpatizzanti dell’opposizione hanno sfilato per le vie della capitale, in modo pacifico e ordinato. Circa 50mila poliziotti e forze della sicurezza hanno seguito l’evolvere delle manifestazioni, evitando il contatto diretto con la folla. La manifestazione si è chiusa con un video-messaggio di Thaksin, nel quale egli plaude l’iniziativa del “suo” popolo perchè “state portando la democrazia in Thailandia”.
Oggi decine di migliaia di dimostranti si sono diretti verso la caserma che ospitava Abhisit. I militari hanno sigillato gli ingressi della base, alzando reti di filo spinato e schierando centinaia di soldatini in assetto anti-sommossa. Dopo l’intervento televisivo, il Primo Ministro thai ha abbandonato la caserma a bordo di un elicottero militare Black Hawk. Al momento l’esecutivo esclude l’ipotesi di dichiarare la legge marziale nel Paese.
Le “camicie rosse” sono scese in piazza per chiedere nuove elezioni, convinte di poter tornare al potere dopo il colpo di mano dei militari che, nel 2006, ha determinato la cacciata dell’allora premier Thaksin. Essi affermano che l’attuale esecutivo di Abhisit, in carica dal dicembre 2008, è “illegittimo” e si regge sul sostegno dei militari e della classe dirigente del Paese.
Da quattro anni Thaksin Shinawatra vive in esilio tra Londra e Dubai. Di recente è stato condannato a restituire 46 dei 76 miliardi di baht (circa 1,7 miliardi di euro) che – secondo i giudici – sono frutto di “abuso di potere, occultamento di beni e danno erariale” compiuto mentre ricopriva la carica di Primo ministro.
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