Proteste a Tel Aviv: la commissione sulle Ong danneggia la democrazia israeliana
Tel Aviv (AsiaNews/Agenzie) – Migliaia di attivisti dei movimenti di sinistra e delle organizzazioni per i diritti umani hanno dato vita il 15 gennaio scorso a Tel Aviv a una marcia di protesta contro la decisione della Knesset di costituire una commissione di inchiesta sui finanziamenti delle Organizzazioni non governative (Ong). Lo slogan principale della manifestazione era: “Dimostrazione – finchè è possibile – per la democrazia”.
Il direttore generale di “Peace Now”, organizzazione di primo piano nella difesa dei diritti umani, anche dei palestinesi, in Israele, Yariv Oppenheimer, ha detto che “la minaccia Lieberman dovrebbe preoccuparci tutti. E’ più grande della ‘minaccia Iran’. Dobbiamo uscire allo scoperto e protestare”. Il sito dell’organizzazione invitava a manifestare con un deciso appello: “Quando il nostro Paese subisce un’ondata di razzismo; quando la Knesset passa leggi razziste e stabilisce commissioni di inchiesta dell’epoca di McCarthy; quando i ministri chiedono trasferimenti di popolazione per silenziare accademici e artisti; quando il primo ministro conduce Israele non su un cammino di pace, ma sull’orlo della guerra, è il momento di battersi per la democrazia”.
La Knesset ha votato la scorsa settimana (47 a favore, 16 contro) la proposta di costituire una commissione parlamentare di inchiesta sulle organizzazioni di sinistra accusate di partecipare a campagne di delegittimazione dei soldati dell’esercito israeliano. L’iniziativa è venuta dal ministro degli Esteri, Avigdor Lieberman e ha per oggetto le fonti di finanziamento di questi gruppi. Il Presidente di Israele, Shimon Peres, ha detto al quotidiano Haaretz che la decisione di costituire una commissione parlamentare sulle organizzazioni di sinistra e le Ong “danneggia la democrazia israeliana e non è necessaria. I politici non siano giudici, e i giudici non siano politici”.
21/11/2012