Protestano gli operai del colosso internet Baidu. Crescono del 98% le cause di lavoro
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Migliaia di dipendenti hanno presentato una protesta all’Ufficio del lavoro a Shenzhen il 15 maggio contro la riduzione dei salari della società Baidu, leader cinese tra le aziende per navigare in internet. La grave crisi mondiale colpisce anzitutto i lavoratori e in Cina sono raddoppiate le cause di lavoro.
La Baidu è il principale sito di ricerca in Cina e ha sopravanzato colossi come Google e Yahoo, che a loro volta la superano a livello mondiale. Il sito è molto utilizzato per le compravendite online.
Ora l’azienda ha ridotto di circa il 30% i salari base (intorno a 4mila yuan mensili, circa 400 euro) per chi si occupa delle vendite online e ha pure ridotte le percentuali che riconosce.
Per protesta, già dal 4 maggio centinaia di dipendenti a Shenzhen hanno deciso di rimanere a casa o di andare in ufficio, ma senza lavorare. Anche nella vicina Guangzhou numerosi dipendenti hanno presentato proteste avanti all’Ufficio del lavoro.
Nei primi 4 mesi del 2009 la società ha ottenuto risultati migliori del previsto, ma sta registrando un calo degli annunci.
Intanto all’inizio di maggio il ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale ha rivelato che nel 2008 le controversie in materia di lavoro sono state circa 1,2 milioni, con un aumento del 98% rispetto alle 693mila del 2007. Ma il dato effettivo è persino maggiore, dato che ci sono state ben 22mila cause collettive, proposte da gruppi di lavoratori (+71% rispetto al 2007) che, da sole, costituiscono circa il 41% delle posizioni controverse. Il dato è anche conseguenza delle crescenti difficoltà economiche delle aziende, che spesso chiudono senza pagare stipendi e liquidazione. Sono numerose anche le cause per infortuni sul lavoro.