Proprietà privata e diritti umani iscritti nella costituzione
Pechino (AsiaNews/Agenzie) L'Assemblea Nazionale del Popolo ha approvato stamattina una serie di emendamenti alla costituzione cinese, che comprendono la difesa dei diritti umani e la protezione della proprietà privata.
I quasi 3 mila delegati del parlamento cinese, alla totale dipendenza della leadership hanno concluso la sessione inserendo 13 cambiamenti nella costituzione del 1982. Fra essi vi sono la codifica dei poteri del presidente e il cambio della voce "legge marziale" in "stato di emergenza".
A 50 anni dalla presa del potere del Partito Comunista, dopo un periodo in cui la proprietà privata è stata nazionalizzata, e i proprietari perseguitati con sanguinose campagne, il parlamento cinese ha aggiunto la frase "La proprietà privata ottenuta legalmente è inviolabile".
È la quarta volta che viene cambiata la costituzione. Gli emendamenti sono stati votati con il 99% dei voti (2863 voti a favore, 10 contro). I ritocchi dovrebbe porre un freno alle requisizioni di proprietà e beni privati da parte dei burocrati statali, cercando di attrarre anche nuovi investimenti dall'estero.
Ad ogni modo i cambiamenti sono stati piuttosto simbolici: la Cina ha già delle leggi sulla proprietà privata, ma i milioni di imprenditori, commercianti e investitori privati avevano chiesto da tempo garanzie costituzionali.
Un altro emendamento predica che "lo stato rispetta e protegge i diritti umani". Alcuni vi vedono una sottile ammissione che l'attuale protezione dei diritti umani non è adeguata. La formula non dice niente dei contenuti dei diritti umani e nulla riguardo alla protezione della libertà di espressione, un elemento importante per molte personalità critiche del governo.
I delegati hanno anche iscritto nel preambolo della costituzione la teoria delle "Tre Rappresentanze", attribuita all'ex presidente Jiang Zemin. La teoria aiuta il Partito Comunista a tenere saldo il potere sulla società. Le "Tre Rappresentanze" dicono infatti che il partito al potere, e quindi lo stato, deve essere l'espressione delle "forze di produzione avanzate, delle forze culturali avanzate, e degli interessi della stragrande maggioranza del popolo cinese".