25/05/2007, 00.00
HONG KONG - CINA
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Pronta una campagna stampa contro Ma Lik, che ha negato Tiananmen

L’Alleanza democratica ha deciso di pubblicare articoli e pubblicità contro il deputato pro-Pechino che ha definito il massacro di Tiananmen “un’invenzione”. Ancora in carica nel Territorio i “consiglieri della Cina”, nominati prima della riunificazione per gestire nell’ombra la vita politica di Hong Kong.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – L’Alleanza democratica del Territorio ha deciso di pubblicare una serie di articoli e di inserzioni pubblicitarie sui giornali locali contro le dichiarazioni del deputato comunista Ma Lik, che ha negato il massacro di Tiananmen. La campagna stampa avverrà il 3 giugno, il giorno prima dell’anniversario della strage e della relativa marcia in memoria che ogni anno si tiene nel Victoria Park di Hong Kong.
 
Per raggiungere lo scopo, i deputati ed i sostenitori dell’Alleanza hanno lanciato una raccolta fondi guidata dal presidente-fondatore Szeto Wah, uno degli organizzatori della veglia annuale a memori delle vittime di piazza Tainanmen.
 
Il testo delle pubblicità chiederà le scuse pubbliche di Ma, presidente del partito pro-Cina del Territorio, che ha definito “un’invenzione” la repressione sanguinosa degli studenti e degli operai di Tiananmen e ne ha offeso la memoria. Inoltre, dato lo “scetticismo” del politico, verrà chiesto proprio a lui di intervenire con Pechino per ottenere i documenti relativi alla gestione del movimento da parte del governo cinese.
 
La diatriba relativa alle dichiarazioni di Ma Lik evidenzia come il Partito comunista cinese non è ancora riuscito a piegare le voci democratiche di Hong Kong, tornata alla madrepatria nel 1997 ma tuttora retta dalla Basic Law [una piccola Carta costituzionale, concordata fra Londra e Pechino ndr] , che le consente di esercitare maggiore libertà politica e religiosa rispetto alla Cina per almeno 50 anni dopo il ritorno alla Cina.
 
Per timore che nascano rivolte democratiche da Hong Kong, nel Territorio sono ancora in carica i leader distrettuali nominati da Pechino prima della riunificazione: questi lavorano da dietro le quinte per “aiutare” il governo cinese a capire, e soprattutto gestire, la vita socio-politica di Hong Kong. Tuttavia, per loro stessa ammissione, “non sono più molto necessari, dato che l’attuale Capo dell’esecutivo Donald Tsang lavora in maniera egregia”.
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