Proibito agli straneri assistere alle proteste pubbliche a Pechino
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – A stranieri e cinesi non residenti è “proibito” partecipare o assistere alle proteste, seppure autorizzate, di chi risiede a Pechino. Intanto peggiora la qualità dell’aria e si parla di un bando totale delle auto private.
Ieri Liu Shaowu, responsabile della sicurezza del Comitato organizzatore delle Olimpiadi, ha annunciato che nel periodo olimpico saranno permesse le proteste pubbliche, seppure confinate in tre parchi della città non prossimi ai siti olimpici. Ma Liu Jianchao, portavoce del ministro degli Esteri, ha spiegato che “sarà applicata la legge nazionale su assemblee, processioni e dimostrazioni”. Norma che prevede una richiesta scritta, almeno 5 giorni prima della manifestazione, che indichi l’organizzatore, l’argomento, il tipo di slogan e manifesti utilizzati, il percorso e gli orari, persino il numero dei megafoni. La polizia può poi rinviare l’evento fino a 5 giorni o non ammetterlo, per usuali ragioni di ordine pubblico e sicurezza. Soprattutto, ai cinesi non residenti a Pechino è proibito partecipare, mentre gli stranieri debbono chiederne autorizzazione alla polizia. Infine la polizia può incarcerare i dimostranti fino a 15 giorni se usano manifesti o slogan diversi o cambiano qualsiasi elemento.
Pechino si richiama alla sezione 51 della carta del Comitato olimpico internazionale che vieta dimostrazioni di “propaganda politica, religiosa o razziale” nei luoghi olimpici. Ma nei precedenti Giochi le manifestazioni pubbliche sono sempre state consentite,.
Intanto il blocco della metà delle auto private, in atto da 6 giorni, non ha migliorato l’aria di Pechino, che ieri ha registrato un indice complessivo di inquinamento di 113, maggiore dei giorni scorsi e tale da nuocere a chi ha problemi respiratori e da cagionare a tutti difficoltà a respirare. La visibilità era inferiore a 200 metri (nella foto). Le autorità dicono che è colpa del tempo e annunciano un possibile blocco quasi totale del traffico privato, con la circolazione delle auto solo ogni 10 giorni in base all’ultima cifra della targa.
Alle Olimpiadi non prenderanno parte i 7 atleti della squadra dell’Iraq. A maggio il governo iracheno ha destituito il Comitato olimpico nazionale (per “corruzione” e per vari “abusi”), poi sostituendolo con un Comitato ad interim controllato dal governo. Iniziativa censurata dal Cio, che il 23 luglio ha comunicato l’esclusione del Paese.