Profughi siriani, la battaglia della Cnewa nell’emergenza umanitaria
Beirut (AsiaNews) - Negli ultimi 14 mesi, gli aiuti dell'Agenzia papale per il sostegno umanitario e pastorale in Medio Oriente (Cnewa) hanno raggiunto almeno 4472 bambini e 11152 famiglie cristiane, tra l'area siriana di Homs e il confine libanese. "Il nostro programma garantisce la priorità alle famiglie cristiane in pericolo, non registrate per motivi politici nei campi allestiti dalla Croce Rossa o dalle Nazioni Unite - spiega il direttore regionale, Issam Bishara - e cerchiamo di appoggiarci il più possibile alle strutture ecclesiastiche presenti nella regione che sono già attive nella schedatura e registrazione delle famiglie sfollate o isolate".
"Negli ultimi mesi - continua il direttore dell'organizzazione - la Cnewa ha tentato di coordinare gli sforzi dei vari partner, internazionali e locali, al fine di essere attivi sul campo in più regioni". Un totale di 4800 famiglie cristiane nell'area di Homs e nella Valle dei cristiani (Siria occidentale) sono state raggiunte con aiuti alimentari e di altro genere. In particolare: 350 famiglie ad al-Hassake, 1850 a Damasco, 1452 ad Aleppo e 1000 famiglie rimaste isolate in prossimità dei campi di battaglia.
A differenza di Turchia e Giordania, il governo libanese ha preferito non rendere ufficiale la presenza di campi d'accoglienza all'interno dei propri confini. Per questo motivo i campi profughi libanesi si presentano più come accampamenti improvvisati, finanziati da donatori del Golfo o da partiti locali, nei quali è difficoltoso operare anche per le associazioni umanitarie. In Libano, la Cnewa ha raggiunto 1700 famiglie cristiane sfollate; greche, siriane, ma soprattutto armene.
Issam Bishara spiega che "la Cnewa continuerà il proprio impegno rifornendo di beni di prima necessità le famiglie rimaste isolate nella regione". Per l'anno scolastico 2013-2014, l'Agenzia papale prevede inoltre di inviare materiale scolastico ad almeno 1500 bambini di Homs per un periodo di 160 giorni.