06/08/2004, 00.00
georgia
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Problemi ambientali per l'oleodotto da Baku a Ceyhan

Tbilisi (AsiaNews) – Le autorità georgiane hanno chiesto alla British Petroleum di interrompere i lavori dell'oleodotto che da Baku (Azerbaijan) giunge a Ceyhan (Turchia), via Tbilisi. L'interruzione della condotta (conosciuta come B.T.C.) riguarda la valle di Borjomi, nella zona occidentale del Paese, e dovrebbe durare 2 settimane.

Il ministero dell'ambiente Zaal Lomtadze ha chiesto che vengano osservate "le più strette misure di sicurezza" per ridurre al minimo i rischi di impatto ambientale. Lo stop ai lavori deve servire alla British Petroleum per fornire garanzie supplementari sull'impatto ambientale del progetto.

I 17 chilometri di oleodotto previsti nella valle di Borjomi aveva già suscitato controversie nel 2002, al momento della presentazione della costruzione dell'oleodotto. L'ex presidente Shevardnadze aveva accordato l'ok definitivo contro il parere negativo del suo ministro dell'ambiente.

Esperti ambientali e geologici locali insistono infatti che la valle di Borjomi è una zona ad alta attività sismica, con rischi di terremoto molto elevati. Un incidente all'oleodotto causerebbe danni ambientali irreparabili. Nella valle si trovano anche le sorgenti d'acqua minerale di Borjomi, famosa in tutte le repubbliche ex sovietiche.

Vi sono però osservatori che dubitano sullo zelo ecologico del governo. Un esperto di petrolio, che lavora nella costruzione della B.T.C, ha affermato che "è probabile che il governo georgiano cavalchi le proteste ecologiste per cercare di rinegoziare condizioni più favorevoli con la British Petroleum per la realizzazione del progetto".

La costruzione dell'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, che misura 1750 chilometri, dovrebbe terminare nel 2005. Esso trasporterà 1 milione di barili di petrolio al giorno dal Mar Caspio alla costa turca sul Mar Egeo. Sostenuto dagli Stati Uniti, questo progetto da 3,6 miliardi di dollari vuole diversificare l'approvvigionamento di petrolio dell'Occidente, evitando sia la Russia sia l'Iran. (F.C.)

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