Primo accordo di pace fra Bangkok e i separatisti musulmani
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) - Il governo della Thailandia ha firmato oggi il primo, storico accordo di pace con i ribelli musulmani attivi nel sud del Paese, al confine con la Malaysia, nel tentativo di mettere la parola fine a un conflitto sanguinoso che si trascina da decenni. L'atto ufficiale è stato sottoscritto a Kuala Lumpur da funzionari di Bangkok e dai leader del Fronte di rivoluzione nazionale (Brn), uno dei gruppi più attivi nella lotta separatista. Nel tardo pomeriggio di oggi è inoltre in programma l'annuale incontro ufficiale fra il premier thai Yingluck Shinawatra e la controparte malaysiana Najib Razak; nel contesto del vertice i due leader discuteranno fra l'altro dei movimenti di guerriglia attivi nel sud della Thailandia e della regolamentazione del commercio ai confini.
Kuala Lumpur ha svolto un ruolo di intermediario nella trattativa fra i due fronti e, con molta probabilità, ospiterà ogni futuro incontro di pace fra governo thai e leader separatisti. Il documento sottoscritto oggi nella capitale malaysiana darà il via a un "processo di dialogo", nel tentativo di approdare in un futuro prossimo a una pace più stabile e duratura. Tuttavia, questo è il primo, serio, concreto passo compiuto nel cammino della pacificazione.
Esperti di politica locale spiegano che, vista la natura frammentata dei movimenti ribelli e separatisti, unita alle influenze che i singoli capi esercitano nella rispettiva zona, si dovrà percorrere ancora un cammino lungo e complesso. Paradorn Pattanatabutr, segretario generale del Consiglio di sicurezza thai, sottolinea che "è un ulteriore tentativo compiuto dal governo, per mettere la parola fine alle rivolte" ma non comporta "una fine immediata del conflitto". Hassan Taib, delegato del Brn e firmatario del documento, assicura che "faremo del nostro meglio per risolvere i problemi. Diremo al nostro popolo di collaborare per dirimere le controversie".
In Thailandia circa l'85% della popolazione è buddista. Le province meridionali di Narathiwat, Yala e Pattani sono invece a netta maggioranza musulmana e un tempo erano un sultanato autonomo malaysiano. Esse sono la roccaforte e la base operativa di gruppi fondamentalisti di matrice islamica e separatista, responsabile nel recente negli ultimi anni di attacchi e violenze, soprattutto al confine con la Malaysia.
Le attuali tensioni sono iniziate nel 2004 a causa di una rivolta separatista nelle regioni a maggioranza islamica. In sei anni più di 5mila persone sono rimaste uccise in attacchi e omicidi sommari. Nella lunga serie di morti, l'obiettivo più frequente degli islamici malay sono le forze di polizia e gli insegnanti: i musulmani vedono nella scuola statale un tentativo di imporre la cultura buddista e dal 2008 sono stati uccisi 153 docenti.