Primi matrimoni di massa dopo la morte del reverendo Moon
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - La Chiesa dell'unificazione - la setta pseudo-cristiana fondata in Corea del Sud dal defunto reverendo Moon - ha celebrato il primo matrimonio di massa dalla scomparsa del suo leader. Circa 3.550 coppie, tutti seguaci della chiesa, si sono incontrate al Centro per la pace mondiale Ceongshim, a Gapyeong, il quartier generale della chiesa in Corea del Sud.
Il rito collettivo è stato celebrato dalla vedova settantenne di Moon, Hak Ja Han, che ha spruzzato sugli sposini dell'acqua dopo essersi congratulata con loro. Tutte le coppie - molte di nazionalità mista - indossavano vestiti identici: secondo i dettami della setta, vestirsi allo stesso modo "identifica l'unione mondiale creata dalla pace"; le diverse origini nazionali sono invece "un modo per raggiungere la pace attraverso l'unione di culture diverse".
Secondo cifre fornite dall'organizzazione, la Chiesa dell'unificazione ha tre milioni di seguaci e ha inviato missionari in 194 Paesi. Ma ex membri e personalità critiche affermano che in tutto il mondo non vi sono più di 100mila Moon. La teologia alla base della sua religione è un misto di riferimenti biblici e di richiami ad altri credi come il confucianesimo e il ceondoismo, la religione coreana nata nel diciannovesimo secolo. Nel 1992 il reverendo, insieme alla moglie, si è proclamato "messia".
In 60 anni Moon ha costruito un impero economico che va ben oltre il movimento religioso e che comprende giornali, università, fabbriche e società finanziarie. Almeno 10 di queste aziende si trovano in Corea del Sud, dove ha goduto in vita di molta fama non sempre positiva. Il reverendo, morto a 92 anni, è stato più volte criticato: fece scalpore nel 2003 un sermone nel quale perdonò gli autori dell'Olocausto, sostenendo che si era trattato della punizione inflitta agli ebrei per aver ucciso Gesù.
Moon salì inoltre agli onori delle cronache anche per aver celebrato a New York il matrimonio di un arcivescovo cattolico, Emmanuel Milingo, con la coreana Maria Sung, generando un caso molto dibattuto e forti attriti con la Chiesa cattolica. Ai funerali del reverendo Moon, il 14 settembre 2012, hanno partecipato oltre 30mila fedeli.