Prima volta nella storia: una donna è capo della polizia
di William Gomes
Si chiama Hosne Ara Begum e lavora nelle forze di sicurezza dal 1981. Khushi Kabir, attivista dei diritti umani: Un fatto molto importante in una società maschilista e islmica come quella del Bangladesh.
Dhaka (Asia News) - Per la prima volta nella storia del Bangladesh una donna è a capo di un posto di polizia. Hosne Ara Begum è stata assegnata ad un commissariato della capitale Dhaka e ha preso servizio il 18 maggio. Entrata in polizia nel 1981, la Begum ha lavorato in varie regioni del Paese ricoprendo incarichi in diversi dipartimenti tra cui anche il servizio d’intelligence del Bangladesh.
Le donne hanno fatto il loro ingresso nelle forze di sicurezza nel 1974. Allora erano solo 14, oggi sono 1.937 di cui 1.331 occupano posizioni di basso livello. Raggiunta da AsiaNews, la Begun afferma di ritenersi “davvero fortunata ad essere la prima donna a ricoprire il ruolo di ufficiale capo. Ed è un fatto positivo per il Bangladesh. Mi è stata offerta la possibilità di dimostrare la mia capacità ed il mio impegno per il bene del Paese”.
Per Khushi Kabir, attivista dei diritti umani, la nomina della Begun è un segno importante contro la discriminazione delle donne. “Sappiamo che in passato delle donne sono state violentate da poliziotti mentre erano sotto la loro custodia” ha affermato Kabir, sottolineando che anche tra la polizia sono frequenti “i casi di impunità dopo la violazione della legge e dei diritti essenziali” soprattutto delle donne.
Un rapporto di Odhikar, organizzazione bangladese per la difesa dei diritti, afferma che dal 2001 al 2007 5861 persone, tra donne e bambini, hanno subito violenze. Tra queste 636 donne sono state uccise e 69 si sono suicidate dopo le violenze. Il rapporto rivela che 1024 donne sono rimaste sfigurate dall’acido e 1884 hanno subito violenze familiari, di queste 1241 sono state uccise, 479 torturate, 61 sfigurate dall’acido e 95 si sono tolte la vita.
Kabir afferma che “la nomina di una donna a ufficiale capo non avrà un grande impatto, ma resta un fatto molto importante in una società maschilista come quella del Bangladesh”. Per l’attivista dei diritti umani “il governo dovrebbe aumentare questo tipo di iniziative” e “utilizzare i media e tutti gli strumenti possibili per promuovere un adeguata educazione della popolazione sui diritti dei cittadini e le responsabilità della polizia”.
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