Presto libere su cauzione oltre mille detenute pakistane
La maggior parte sono in carcere sotto le Ordinanze Hudood. Il governo continua a promulgare emendamenti alle leggi di ispirazione islamica, di cui Chiesa cattolica e gruppi per i diritti umani chiedono con forza la totale abrogazione. Ministro pakistano ribadisce: le leggi divine non possono essere toccate.
Islamabad (AsiaNews) Migliaia di donne pakistane in carcere, perché colpevoli di aver violato le famigerate Ordinanze Hudood, potranno essere rilasciate su cauzione. Lo ha deciso il presidente Pervez Musharraf che, attraverso un emendamento del Codice di procedura penale, ha concesso la cauzione a tutte le detenute, tranne a quelle coinvolte in casi di omicidio o terrorismo. Prima d'ora i reati sanzionati dalle Hudood non prevedevano la libertà su cauzione. L'iniziativa non è, però, ritenuta sufficiente dai gruppi per i diritti umani e dalla Chiesa cattolica in Pakistan, che continuano a chiedere la completa abrogazione di tutte le Ordinanze.
Musharraf ha annunciato la promulgazione dell'ordinanza presidenziale (dal titolo "Ordinanza del 2006 di riforme di legge") lo scorso 7 luglio. Il ministro per lo Sviluppo delle donne e le politiche giovanili, Sumaira Malik, ha poi informato che il processo di scarcerazione è già iniziato e che circa 1.300 donne - la maggior parte detenute sotto le Hudood - verranno rilasciate entro pochi giorni. Il governo fornirà loro l'assistenza legale per ottenere il rilascio, sostegno economico per il processo e una sistemazione per quelle rimase senza casa.
L'iniziativa non è ben accolta da Ong e gruppi della società civile, che l'8 luglio hanno manifestato a Lahore chiedendo la completa abrogazione delle Ordinanze. Ad AsiaNews, Peter Jacob - Segretario esecutivo della Commissione Giustizia e Pace (Ncjp), organo della Chiesa cattolica dichiara che le misure studiate dal governo sono "poco significative e arrivano troppo tardi". "Sono solo un modo per gettare fumo negli occhi - aggiunge - se Islamabad avesse ascoltato le nostre richieste anni fa, queste donne ora non sarebbero nemmeno in prigione".
Sulla cancellazione delle Ordinanze Hudood, Sumaira Malik ricorda che "il governo ha deciso di emendare le clausole più controverse delle Hudood". Ma ha poi aggiunto: "Saranno emendate solo le leggi scritte dagli uomini, non quelle divine".
Le Hudood - leggi di ispirazione islamica - sono composte da quattro parti che regolano i temi della proprietà, del qazaf [falsa accusa di adulterio, ndr], dell'adulterio e delle proibizioni estese ai non islamici dell'uso di alcol del gioco di azzardo. Il tutto unito alla regola generale che, in tribunale, anche un non islamico deve avere avvocato e giudice musulmani. Vittime di queste norme discriminatorie sono per lo più donne e gruppi di minoranze.