Presto davanti a un giudice i 41 cristiani arrestati per blasfemia
di Benteng Reges
Si attende a giorni la data di apertura del processo contro i membri di un’organizzazione protestante, responsabili - secondo la polizia - di un video offensivo del Corano.
Jakarta (AsiaNews) - Dovranno rispondere davanti ad un giudice dell’accusa di blasfemia contro l’islam i 41 cristiani arrestati dalla polizia di Malang, Indonesia. Entro domani il procuratore della provincia di East Java avrà in mano tutti i documenti raccolti dagli agenti per provare che le persone fermate, tutti membri dell’Indonesian Students Service Agency (LPMI), sono sia gli ideatori che i protagonisti di un controverso video ritenuto offensivo del Corano.
La LPMI è un’organizzazione che raccoglie diverse confessioni protestanti; la sua sezione a East Java ha confezionato e diffuso un video di un’ora in cui si mostra un raduno di giovani vestiti con accessori tipicamente musulmani, che pregano in circolo con un sottofondo di canti cristiani. A guidare l’incontro è un sacerdote che puntando il dito contro una copia del Corano, ne parla come “la fonte di ogni male per l’Indonesia, dalla violenza al terrorismo”. Dal filmato hanno subito preso le distanze i vertici nazionali dalla LPMI.
Al momento i due maggiori indiziati sono AW e JK, entrambi agli arresti domiciliari dopo aver passato già un mese in prigione. Gli atri presunti blasfemi si trovano nel carcere di Malang, tra loro anche alcune studentesse.
L’articolo 156 A del Codice penale indonesiano stabilisce una pena di un minimo di 5 anni di detenzione per chi offende qualunque religione. Sono perseguibili anche offese all’origine etnica, alla razza o al colore della pelle e alla classe di appartenenza sociale.
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