Preghiere dei cattolici per tre blogger ingiustamente condannati a pene durissime
Ho Chi Minh City (AsiaNews) - Condanne tra 4 e 12 anni di prigione e un ulteriore periodo di libertà vigilata per tre blogger vietnamiti, accusati di "propaganda contro la Repubblica socialista". E' la decisione presa ieri dal tribunale di Ho Chi Minh City contro Nguyễn Văn Hải (Blogger Điếu Cày), Maria Tạ Phong Tần e Phan Thanh hải (blogger anh Ba Sài Gòn).
I parenti degli imputati non hanno potuto assistere al processo, perché erano fermati e portati via dalla polizia che, in una mattina fredda e piovosa, ha chiuso con circa 400 agenti e uomini dei servizi segreti le vie principali verso il tribunale (nella foto).
I tre sono stati arrestati e condannati senza alcuna concreta ragione e il comportamento delle autorità viola la legge. Proteste sono state sollevate da organizzazioni internazionali, come Human Rights Watch. "Profondamente turbati" dalla condanna si dicono gli Stati Uniti. Victoria Nuland, portavoce del Dipartimento di Stato ha detto che "i blogger sembrano non aver fatto altro che esercitare il loro diritto alla libertà di espressione".
Il giorno prima del processo, il 23, i Redentoristi, rispondendo a richieste di parenti degli arrestati, avevano celebrato una messa per pregare per i tre blogger e per i 17 giovani cattolici ingiustamente imprigionati. Al rito erano presenti almeno duemila persone, anche non cattoliche.
"E' sicuro - aveva detto padre Joseph dopo la messa - che i tre subiranno una dura condanna. Saranno 'sconfitti' nel processo, ma il loro lavoro è significativo. Sono coraggiosi patrioti che vivono in una società di comportamenti ingiusti. Noi - ha aggiunto - abbiamo pregato in modo particolare per i nuovi blogger cattolici".
Le condanne, sulla base del famigerato art. 88 del Codice penale - spesso usato per arresti e incriminazioni arbitrarie - sono molto pesanti: per Nguyễn Văn Hải 12 anni di carcere e 5 di libertà vigilata, per Maria Tạ Phong Tần - battezzata dai Redentoristi nel 2009 - 10 anni di prigione e 5 di libertà vigilata, mentre Phan Thanh Hải ha avuto 4 anni di galera e 3 di libertà vigilata.
A parere di numerose persone, "è una sentenza dura e ingiusta. La conclusione del processo permette di capire in quale direzione è incaminato il governo".
Nel chiedere l'immediata liberazione dei blogger, Human Rights Watch ha affermato che ""il governo deve capire la natura dei fenomeni sociali. Le autorità dovrebbero ascoltare le opinioni della gente e anche le critiche. Se i blogger sono imbavagliati o imprigionati non si è capaci di risolvere i problemi e le difficoltà del Paese".