Preah Vihear: nuovi scontri fra eserciti thai e cambogiano, cinque vittime
Gli uccisi sono tre soldati cambogiani e due militari dell’esercito thai. Gli scontri sono avvenuti nelle prime ore del mattino. I due Paesi si scambiano reciproche accuse; l’Indonesia, presidente Asean, tenta una difficile mediazione e invoca il cessate il fuoco.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – È di cinque morti il bilancio aggiornato degli scontri al confine fra Thailandia e Cambogia, lungo l’area che ospita le rovine del centenario tempio indù di Preah Vihear. Fonti ufficiali dei due Paesi riferiscono che le vittime sono tre soldati cambogiani e due militari thai; diversi i feriti su entrambi i fronti. Gli scontri sono ripresi con violenza questa mattina, dopo settimane di relativa calma, e sono durati diverse ore. Intanto Bangkok e Phnom Penh si rimbalzano le responsabilità sulle cause che hanno originato il conflitto.
Nelle prime ore del mattino le truppe di Thailandia e Cambogia si sono scambiate colpi di artiglieria, bombe, proiettili, causando cinque morti e interrompendo una – fragile – tregua che durava da due mesi. È il primo significativo scontro dalla guerra lampo del febbraio scorso, che ha lasciato sul campo almeno 10 morti e spinto le Nazioni Unite a lanciare un appello per un “cessate il fuoco permanente”. L’Indonesia, attuale presidente Asean (associazione che riunisce i Paesi del Sud-est Asiatico) e responsabile delle trattative fra le due nazioni per un accordo di pace, ha chiesto la fine immediata delle violenze per scongiurare nuove vittime. La diplomazia è al lavoro per scongiurare una recrudescenza del conflitto. Intanto i due fronti si rimbalzano le responsabilità per lo scontro di oggi.
Il gen. Prawit Wongsuwon, ministro thai della Difesa, riferisce che “i soldati cambogiani hanno sparato per primi con fucili d’assalto; poi hanno lanciato colpi di artiglieria e noi abbiamo preso le opportune contromisure”. Phnom Penh, invece, accusa le truppe di Bangkok di aver sconfinato di almeno 400 metri all’interno del territorio cambogiano. “Le truppe thailandesi hanno marciato verso di noi – afferma il portavoce governativo cambogiano Phay Siphan – e hanno lanciato un attacco senza essere provocati”.
La disputa sui confini tra Bangkok e Phnom Penh è in corso dal 1962, quando la Corte internazionale ha attribuito alla Cambogia il controllo delle rovine del tempio indù di Preah Vihear, risalenti al XII secolo. La zona dove sorge il tempio è considerata territorio cambogiano, ma è circondata da scoscesi dirupi coperti di giungla che la Thailandia considera suoi. Inoltre per la morfologia del territorio il sito è impossibile da raggiungere passando dalla Cambogia.
Dopo anni di trattative, la disputa si è riaccesa nel 2008, quando l’Unesco ha deciso di trasformare il tempio in patrimonio mondiale dell’umanità, imponendo a Bangkok di consentirne l’accesso attraverso i suoi confini. In questi anni sono avvenuti diversi scontri tra i due eserciti dislocati nei pressi del sito. L’ultimo risale all’aprile 2009 ed è costato la vita a quattro soldati thai.
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