16/03/2005, 00.00
PAKISTAN
Invia ad un amico

Politici musulmani: tornare alle radici dell'islam e aprirsi al dialogo

di Qaiser Felix

Leader asiatici riflettono sui pericoli di divisioni del mondo islamico e sulle possibilità della convivenza.

Islamabad (AsiaNews) – I paesi musulmani si interrogano su come arginare le deviazioni dell'islam nel tentativo di promuovere l'armonia interreligiosa e arginare il terrorismo. È avvenuto a Islamabad, dove il primo ministro pakistano Shaukat Aziz ha incontrato lo scorso fine settimana il principe El-Hassan bin Talal di Giordania, l'ex premier malaysiano Mahathir Mohammed e il leader sudafricano Ahmed Kathadara. Tutti i leader musulmani si sono trovati d'accordo nel giudicare pericolose le divisioni all'interno dell'islam, a causa delle diverse interpretazioni di fede. Secondo i partecipanti, per fermare il terrorismo e promuovere lo sviluppo economico, c'è bisogno di maggiore dialogo e al confronto.

In quest'occasione Aziz ha fatto notare l'aumento della conflittualità tra le denominazioni musulmane. Il 2004 è stato l'anno più grave per gli scontri tra sciiti e sunniti in Pakistan. Egli ha poi sottolineato la necessità di rinvigorire l'Organizzazione della conferenza islamica per sostenere le sfide di fronte alle quali si trovano i paesi musulmani. Il premier pakistano ha poi indicato nella Malaysia, uno dei migliori esempi  di armonia interreligiosa e ha incoraggiato le altre società musulmane a emularla.

Della stessa opinione il principe Hasan bin Talal, che ritiene pericolosa per gli stessi paesi musulmani la divisione tra sunniti e sciiti: "La nazione è di tutti e la religione di Allah".

Talal si è soffermato sul bisogno di sviluppare una strategia che metta in comunicazione i musulmani tra loro e con le altre realtà religiose. Egli ha spiegato che il dialogo e una cultura della solidarietà sono necessarie per rimuovere estremismo e violenza: "Imbracciare un kalashnikov e sfidare il mondo non aiuta alcuna causa". Secondo il principe giordano la soluzione è "essere aperti al negoziato, senza compromettere i nostri principi".

L'ex premier malaysiano, Mahatir, ha voluto sottolineare l'importanza di istituzioni democratiche per lo sviluppo reale di un paese: "Bisogna capire che le cose non possono cambiare con violenza e uccisioni, ma attraverso elezioni". Egli ha aggiunto che solo questa comprensione porterà a paesi stabili, dove la politica si formula per raggiungere la prosperità economica.

Parlando della Jihad, Mahatir ha spiegato che questa è una lotta contro un oppressore ed equipararla al terrorismo è sbagliato. "La Jihad - ha aggiunto - non comporta il terrorismo".

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Il parlamento giordano mette fuorilegge il partito dei Fratelli musulmani
17/04/2012
I giordani applaudono il presidente siriano Bashar Assad (Video)
26/11/2018 08:13
Amman, per la prima volta cristiani e musulmani celebrano insieme la Festa dell’Annunciazione
26/03/2018 13:01
Inaugurata l'università americana di Madaba, primo ateneo cattolico in Giordania
01/06/2013
Il Ramadan delle Tv: terrorismo e storie d'amore
21/10/2004


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”