Politici cattolici chiedono aiuto per le prossime elezioni in Sri Lanka
“Essere gentlemen in politica è parte della fede cristiana – afferma p. Fernando – e non ci dovrebbe essere spazio, né prima né dopo le elezioni, per violenze, abusi di potere e dei diritti, corruzione, ingiurie, falsità e violazione delle regole elettorali”. “Come figli di Dio – continua il sacerdote – i politici cristiani hanno la responsabilità di lavorare secondo gli insegnamenti del Vangelo. Dovrebbero essere sempre un esempio anche per i politici non cristiani e per i loro elettori”. E citando Pio XII, p. Fernando ricorda che la politica è “l’occasione migliore per mostrare la carità cristiana”.
I candidati presenti hanno dichiarato: “Quando arriverà il momento di prendere delle decisioni per migliorare i programmi di sviluppo nelle zone locali, i nostri sacerdoti insieme con i monaci buddisti dovrebbero essere presenti e guidare chi sarà eletto, per agire sempre nella piena trasparenza”.
Parlando con AsiaNews, p. Fernando ha spiegato che il suo obiettivo è rendere i politici buoni cristiani, che seguano gli insegnamenti di Gesù per costruire una nuova struttura politica. E ha aggiunto: “Non stiamo cercando di dimostrare il nostro ‘potere cattolico’, ma abbiamo bisogno di mostrare il nostro esempio cristiano perché possa motivare anche i non cristiani”.
Alle prossime elezioni locali corrono 84 candidati cattolici e buddisti, appartenenti a tre partiti: lo United National Party (Unp – conservatore), il principale partito d’opposizione; lo United People’s Freedom Alliance (Upfa – socialista), l’alleanza partitica di maggioranza; il Janatha Vimukthi Peramuna (Jvp – comunista). Ogni partito presenta 28 candidati.