Pkk, si escludono ulteriori colloqui tra Iraq e Turchia
Lo sostengono fonti ufficiali da Ankara, dove ieri si sono incontrati il governo turco e la delegazione irachena senza raggiungere un accordo sulla questione della guerriglia curda lungo il confine. Attesa per la visita della Rice il prossimo 2 novembre ad Istanbul.
Ankara (AsiaNews/Agenzie) - Non sono in programma ulteriori negoziati tra il governo turco e la delegazione irachena in visita ad Ankara per cercare un accordo su come sradicare la guerriglia separatista del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), con basi nel nord dell'Iraq, e scongiurare una possibile guerra.
La notizia – riferita da fonti ufficiali anonime - arriva all'indomani dell'incontro in cui la Turchia ha respinto una serie di proposte del ministro della Difesa iracheno, Abdel Qader Jassim, come inefficaci e con tempi di attesa troppo lunghi. Le fonti dichiarano che la delegazione, composta da membri dell’esercito Usa e da funzionari del governo del Kurdistan iracheno, sta per lasciare la capitale turca.
Baghdad si era offerta di interrompere il sostegno logistico ai guerriglieri del Pkk, di limitare i loro movimenti e di chiudere i loro uffici. Ma Ankara chiede l'arresto e la consegna dei guerriglieri, compresi i loro capi, e la chiusura dei loro campi nel nord dell'Iraq. Che a sua volta dichiara di non avere controllo sui separatisti.
I colloqui Iraq-Turchia precedono di una settimana la visita a Istanbul del segretario di Stato Usa, Condoleezza Rice, in programma per il prossimo 2 novembre in occasione di una Conferenza dei donatori per l'Iraq. Ankara vorrebbe un'operazione militare congiunta con gli Stati Uniti, ma il comandante delle forze Usa nel nord dell'Iraq, il generale Benjamin Mixon, ha avvertito i militari americani non faranno "assolutamente nulla" riguardo a questo conflitto.
La Turchia ha già dispiegato lungo la frontiera 100mila uomini, minacciando un intervento su “vasta scala” in territorio iracheno contro i circa 3mila ribelli curdi del Pkk, che in queste ultime settimane hanno dato il via ad un escalation di attacchi contro i militari di Ankara.
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