"Pioniere" sudcoreano della clonazione ancora nella bufera
Dopo le inchieste sui risultati, Hwang Woo-suk ammette che 6 delle 11 linee cellulare clonate sono distrutte. Per il gabinetto presidenziale "se le ricerche sono false, disastro per lui e per il Paese".
Seoul (AsiaNews/Agenzie) - Hwang Woo-suk - il "pioniere" sudcoreano della clonazione - ha difeso oggi le sue ricerche sulle cellule staminali clonate dopo le nuove accuse di manipolazione, ma ha chiesto scusa "per i problemi e la confusione che si sono create attorno ai suoi studi".
Nel corso di una conferenza stampa il medico ha confermato che il suo team ha creato queste cellule ed è in possesso della tecnologia per continuare a farlo, ma ha ammesso che alcune delle cellule "sono contaminate". Per dimostrare l'autenticità dei risultati resi pubblici lo scorso maggio "ci vorrà quindi del tempo, il necessario per ripristinarle nella loro forma originaria".
Il dibattito è nato dopo un articolo pubblicato da una rivista scientifica che affermava la "totale falsità dei risultati presentati da Hwang su Science lo scorso maggio". Lo scandalo si è aggravato dopo l'ammissione dello scienziato di aver usato ovociti prelevati da 2 membri del suo staff e non donati da volontarie come dichiarato all'inizio degli studi. Il governo sudcoreano aveva appoggiato il professore che ha però rassegnato le dimissioni da tutte le cariche ricoperte, salvo poi tornare al lavoro il 13 dicembre scorso.
Hwang ha negato che le cellule staminali clonate siano un "falso" come avevano denunciato ieri altri ricercatori sudcoreani del suo staff che avevano rivelato sue "presunte ammissioni". Lo staff medico ha precisato che 6 delle cellule clonate sono "rimaste talmente contaminate che e' stato impossibile mantenerle in vita" ma ha aggiunto che "le rimanenti 5, non danneggiate in modo sostanziale, sono ora congelate. Siamo in grado di ripristinarle entro 10 giorni".
Nella relazione apparsa su Science, Hwang e i suoi collaboratori avevano sostenuto di aver creato cellule staminali clonate "su misura" utilizzando cellule di 11 pazienti afflitti da malattie ritenute finora incurabili come il morbo di Parkinson ed il diabete. "Sarà possibile quanto prima curare in modo efficace queste malattie - affermava la relazione - inserendo nei pazienti le cellule staminali clonate in grado di ricreare tessuti sani". "Nella relazione ha spiegato oggi Hwang - le foto delle 11 cellule staminali contengono imprecisioni. Per questo ho chiesto che venga ritirata".
"Se le accuse si dimostreranno vere ha detto oggi una fonte dell'ufficio del presidente Roh Moo Hyun - sarà un disastro non solo per Hwang ma per l'intera comunità scientifica sudcoreana e per l'immagine del Paese".