Picco di violenze anti-cristiane in India, nuovo attacco in Haryana
di Nirmala Carvalho
A Bhiwani un gruppo di estremisti delle RSS picchia e minaccia due giovani battisti, accusati di conversioni forzate. John Dayal, presidente dell’All India Catholic Union, denuncia: i fondamentalisti indù hanno orchestrato una vera e propria campagna contro le minoranze con precisi fini ideologici e politici. Da questa estate si registrano circa 4 casi ogni settimana.
Mumbai (AsiaNews) – Picchiati e minacciati da un gruppo di fondamentalisti indù, due studenti cristiani hanno visto anche dare alle fiamme i loro libri contenenti materiale religioso. La loro colpa, secondo gli aggressori: convertire la popolazione locale. Un ritornello da tempo usato per giustificare violenze di ogni tipo sulla minoranza cristiana in India. L’episodio è avvenuto lo scorso 14 novembre nella zona di Naya Bazar, a Bhiwani, Stato indiano di Haryana. Attivisti cattolici per i diritti umani denunciano una situazione che si aggrava: tra l’estate e l’autunno 2007 si è registrato un picco degli abusi sui cristiani, in particolare negli Stati governati dal partito fondamentalista Bharatiya Janata Party (BJP).
L’“incidente” di Bhiwani è solo l’ultimo di una lunga serie. I due ragazzi cristiani, cristiani battisti, si trovavano in un negozio, dove avevano mostrato i loro libri al proprietario. Questi, un membro del gruppo Rashtriya Swayamsevak Sangh [Rss, formazione paramilitare di fondamentalisti nazionalisti indù ndr], ha subito immobilizzato i due giovani e informato altri attivisti che i ragazzi stavano distribuendo libri cristiani nel tentativo di convertire.
Al negozio è subito arrivata una folla di estremisti che hanno trascinato fuori i giovani, portandoli in processione per la città. Arrivati davanti alla locale chiesa battista hanno dato fuoco ai loro libri e minacciato la comunità. La polizia, riuscita solo all’ultimo ad intervenire, ha arrestato e aperto un caso contro 8 membri del RSS in relazione all’episodio.
Interpellato da AsiaNews sul fatto John Dayal, presidente dell’All India Catholic Union, denuncia che l’ Harayana non è l’unico Stato in cui si moltiplicano questi tipi di attacchi. “Tra l’estate e l’autunno di quest’anno – dice – se ne sono registrati 3 o 4 ogni settimana in tutto il Paese: gli Stati più colpiti sono quelli retti dal BJP (Rajasthan, Chhattisgarh, Orissa e Punjab), ma anche laddove al governo vi è il Congress (Himachal e Haryana appunto) le cose peggiorano”. Secondo Dayal, si tratta di una vera e propria campagna di violenze che i fondamentalisti, con l’appoggio di leader politici, hanno orchestrato con precisi obiettivi: fare pressione sulle minoranze, soprattutto la cristiana, nel momento in cui stanno ottenendo successi nella loro lotta per la parità di diritti; giustificare il varo da parte di diversi governi locali delle famigerate leggi anti-conversione con il fatto che i cristiani creano disordini sociali; consolidare a livello politico l’ideologia hindutva tra la popolazione.
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