18/10/2012, 00.00
CAMBOGIA
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Phnom Penh: veglie e preghiere dei cattolici, in ricordo di re Sihanouk

Decine di migliaia di persone hanno assistito al passaggio della bara dall’aeroporto al Palazzo reale. Missionario del Pime: la morte, evento “atteso” ma la gente “lo ama ancora”. Il vescovo emerito racconta: re Sihanouk teneva in camera una statua della Madonna di Lourdes. L’eredità di Sihanouk nelle mani del premier Hun Sen, vero “uomo forte” della Cambogia.

Phnom Penh (AsiaNews) - La morte di re Norodorm Sihanouk era un evento "atteso", che non ha colto di sorpresa la popolazione cambogiana; "l'età avanzata e l'esilio" che si era imposto dal 2004 "lo hanno tenuto lontano dalle vicende interne, ma la gente mostra però ancora di amarlo". È quanto afferma p. Mario Ghezzi, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) da 12 anni nel Paese del Sud-est asiatico, che anticipa ad AsiaNews la "veglia di preghiera di tutte le comunità cattoliche" in programma per sabato sera, 20 ottobre. Phnom Penh ha accolto listata a lutto la salma dell'ex monarca, scomparso all'età di 89 anni il 15 ottobre scorso a Pechino, dove ha trascorso per cure mediche gli ultimi anni di vita. Secondo fonti governative, quasi 100mila persone hanno assistito al passaggio della bara, durante il tragitto dall'aeroporto a Palazzo reale.

La Cambogia osserva una settimana di lutto nazionale e la salma di Sihanouk resterà esposta per tre mesi, per permettere alla popolazione di dare l'estremo saluto a un politico, prima ancora di un monarca, che ha segnato la storia recente del Paese. Il governo ha bandito programmi radio e tv "gioiosi", che contrastano con il "dolore" per la perdita del re. Cancellato anche il Festival dell'acqua, in programma il mese prossimo, celebrazione caratterizzata da fiere, eventi e fuochi d'artificio che attira ogni anno milioni di visitatori.

P. Ghezzi conferma ad AsiaNews la "gran folla che ha accompagnato il passaggio della bara", nei "10 km che dividono l'aeroporto dal Palazzo reale". Il missionario racconta che "nonostante il sole cocente, molti hanno atteso anche cinque ore per veder passare la bara". E aggiunge: "tutti parlano [della sua scomparsa], ma senza mostrare disorientamento o timore per un futuro senza di lui. Già il presente era senza re Sihanouk". La lontananza "non ha mutato l'affetto dei cambogiani" e il re "rimane una figura carismatica per questo Paese, anche se molto contraddittoria". Egli ha incarnato "molto bene" l'anima della Cambogia, passando "da momenti di gloria e lustro a momenti di disperazione e prigionia".

Anche la Chiesa cattolica cambogiana intende onorare la memoria del defunto monarca, con eventi speciali e celebrazioni. "Sabato sera - racconta p. Ghezzi - si terrà una veglia di preghiera in tutte le comunità cattoliche del Vicariato Apostolico" di Phnom Penh. Nella capitale la celebrazione sarà presieduta dal vescovo emerito mons. Emile Destombes, che "ha personalmente conosciuto e incontrato più volte re Sihanouk". Il prelato racconta sempre, conclude il missionario Pime, di come il monarca gli avesse confidato che "nella sua camera da letto avesse una statua della Madonna di Lourdes, che invocava ogni sera prima di coricarsi".

Intanto analisti ed esperti di politica cambogiana si interrogano sul lascito del defunto re e sul futuro della monarchia nel Paese. Se in passato re Sihanouk ha saputo guidare la nazione all'indipendenza, altri ricordano le troppe influenze esercitate dagli stranieri e la connivenza col regime dei Khmer rossi, durante il quale anch'egli ha perso cinque dei suoi 14 figli. Un tempo egli era considerato una "minaccia" per il potere del premier Hun Sen, col quale ha più volte avuto forti scontri verbali; tuttavia, la decisione di abdicare nel 2004 per il figlio Sihamoni ha contribuito a placare le acque, stemperando la lotta di potere. Oggi l'attuale monarca è visto come una figura "simbolica", senza nessuna influenza reale nella vita della nazione. Per questo i più concordano nell'affermare che il vero erede di re Sihanouk è l'attuale Primo Ministro Hun Sen, ex quadro nel regime di Pol Pot, da decenni alla guida della Cambogia e vero leader della nazione.(DS)

 

 

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