Phnom Penh annuncia gare di appalto per il legname disboscato illegalmente
Il ministero dell'Ambiente cambogiano ha annunciato un bando per la raccolta di prodotti forestali ricavati dalla bonifica del bacino per la diga di Stung Tatai Leu, che verrà realizzata dai cinesi. Da tempo la provincia di Koh Kong è oggetto di attività di disboscamento abusive e gli ambientalisti temono che gli annunci del governo servano solo come facciata.
Phnom Penh (AsiaNews/Agenzie) - Il ministero dell’Ambiente cambogiano ha annunciato ieri una gara d’appalto per la raccolta di prodotti forestali ricavati dalla bonifica del bacino per il progetto idroelettrico Stung Tatai Leu, nel distretto di Thma Bang, nella provincia di Koh Kong. Si tratta di un’area dove il governo cambogiano, in partnership con aziende cinesi, sta costruendo diverse dighe per aumentare la produzione di energia pulita, ma anche dove da tempo si registrano pratiche di disboscamento illegale.
Secondo la notifica emessa dal ministero, nel distretto di Thma Bang è disponibile un volume di legname del valore di oltre 1,4 milioni di dollari. “Coloro che hanno precedenti di reati forestali o debiti in sospeso con lo Stato non sono autorizzati a partecipare”, specifica l’avviso del governo.
Il progetto idroelettrico, approvato nel 2020 dall’ex dittatore alla guida del Paese, Hun Sen, e inaugurato dal figlio Hun Manet a novembre dello scorso anno, verrà realizzato dalla società cinese Cambodian Upper Tatay Hydropower, con un investimento di quasi 400 milioni di dollari. Sono interessate le acque di due fiumi, lo Stung Kep e il Tatay, su cui è prevista la costruzione di due dighe e di due bacini idrici collegati da un tunnel sotterraneo.
Secondo un’inchiesta del sito Mongabay, gran parte del legname ricavato dal disboscamento dell’area è già stato commerciato illegalmente. Una volta raccolto, il legname viene trasportato alla prigione provinciale di Koh Kong, dove i detenuti lo lavorano e, insieme ai funzionari del carcere, intascano parte dei profitti.
Secondo i dati di Global Forest Watch, l’area su cui sorgerà la diga ha perso in circa 20 anni 18.755 acri di foresta primaria, pari al 2,1% della foresta del distretto di Thma Bang. Dall’inizio della costruzione della Stung Tatai Leu, le immagini satellitari hanno fatto scattare quasi 60mila allarmi di deforestazione a Thma Bang, quasi tutti incentrati sul sito della nuova diga.
Poco distante, nell’area in cui è in costruzione un’altra diga, la Stung Meteuk, si registrano da tempo attività di disboscamento abusivo, anche all’interno di aree protette, gestite da Ly Yong Phat, senatore, consigliere dell’ex premier e magnate cambogiano, originario della provincia di Koh Kong ma con legami con la Cina. A settembre di quest’anno il Dipartimento di Stato americano ha annunciato sanzioni contro Ly e le sue attività, alcune delle quali hanno a che fare con i centri per le truffe online, secondo i funzionari statunitensi, che non hanno invece menzionato le appropriazioni indebite di risorse naturali come denunciano da tempo gli attivisti locali.
Lo stesso ministro cambogiano dell’Ambiente, Eang Sophalleth, a settembre aveva ordinato il divieto di disboscamento nella regione in cui è in costruzione la diga di Stung Meteuk. Gli ambientalisti hanno accolto con favore la misura ma hanno espresso scetticismo sulla possibilità che le attività di Ly Yong Pha vengano regolamentate e rese trasparenti. Molti temono che l’annuncio delle gare di appalto serva solo come facciata.