Pescatori di Jaffna contro i permessi ai pescherecci indiani
La proposta è stata avanzata dal ministro delle Pesca come soluzione alle attività illegali. La pesca a strascico da parte dei pescatori del Tamil Nadu ha un forte impatto ambientale sulle risorse ittiche. I pescatori srilankesi pensano che il governo stia cedendo alle pressioni indiane.
Colombo (AsiaNews) - Oltre 40 associazioni di pescatori del distretto di Jaffna, che contano circa 8mila membri, hanno deciso di trascinare le loro barche da pesca sulla strada per protestare contro la proposta del ministro della Pesca, Douglas Devananda, di permettere ai pescatori indiani di pescare nelle acque dello Sri Lanka.
In base alla proposta, avanzata come soluzione alla pesca di frodo e alle pratiche illegali dei pescatori indiani, verranno rilasciati permessi per le imbarcazioni con sede nel Tamil Nadu e con limitata capacità motrice per le attività di pesca nello Stretto di Palk, che divide i due Paesi.
Selvanathan Thurairajah, Kumaran Anandappa e Samuel Karthigesu, rappresentanti delle associazioni di pescatori del Nord, hanno detto ad AsiaNews che "ci sarà una discussione sulla mossa del ministro di permettere alle ‘piccole barche indiane’ di pescare nelle acque dello Sri Lanka con un sistema di licenze che influirà negativamente” sul loro sostentamento. I pescatori hanno poi aggiunto che non permetteranno agli indiani di ottenere permessi per pescare nelle acque del Nord "anche solo per un'ora".
K. Balachandran, presidente del Karainagar Pradhesiya Sabha, un consiglio locale, ha scritto la scorsa settimana al console generale indiano, Raakesh Natraj, chiedendo un risarcimento per i danni causati dai pescatori indiani a quelli locali per un valore di 11 milioni di rupie (meno di 29mila euro).
Gli alti funzionari del ministero della Pesca hanno detto che "al momento c’è già un contenzioso con i proprietari di pescherecci a strascico dal valore di milioni di rupie del Tamil Nadu quando si tratta di praticare attività di pesca nello Stretto di Palk. Questa situazione ha un impatto sull'economia dello Sri Lanka e si fa beffe della linea di confine marittima internazionale che separa India e Sri Lanka".
Tuttavia queste fonti hanno anche aggiunto che "il ministro Devananda ha esaminato alcune proposte riguardo l'identificazione dell'ubicazione delle zone di pesca, il numero di imbarcazioni, l'autorità di regolamentazione e un possibile meccanismo di pattugliamento congiunto da parte della Marina dello Sri Lanka e della Guardia costiera indiana, che sarà discusso nella prossima riunione del gruppo di lavoro congiunto indo-srilankese.
"In nessun caso i pescherecci a strascico indiani saranno autorizzati a entrare nelle acque dello Sri Lanka, poiché questa pratica è vietata in Sri Lanka a causa degli enormi danni che provoca alle risorse marine. Il ministro ritiene che i pescatori dello Sri Lanka e dell'India possano raggiungere una situazione ‘win- win’. La sua priorità assoluta è quella di proteggere gli interessi dei pescatori del Nord", hanno detto le fonti
In molte occasioni, le autorità dello Sri Lanka hanno trattenuto i pescatori indiani, rilasciati dopo una serie di incontri diplomatici tra i rappresentanti dei due Paesi.
"Questi pescherecci a strascico utilizzano reti di grandi dimensioni che spazzano il fondo dell'oceano, intrappolando anche molti pesci giovani, influenzando il ciclo riproduttivo e provocando l'esaurimento delle risorse marine", ha spiegato l'ambientalista Ratnajeevan Kumaravelu.
Secondo gli esperti, "le imbarcazioni autorizzate sarebbero relativamente piccole e dotate di motori di potenza minima, a differenza dei pescherecci a strascico del Tamil Nadu che sono armati con motori di grande capacità e attrezzature per la pesca a strascico in ferro".
Secondo fonti del ministero degli Affari esteri, "le discussioni con il governo indiano proseguono per risolvere la questione della pesca. Dobbiamo garantire che la pesca a strascico sia completamente vietata con l'obiettivo di proteggere la vita marina".
Nel frattempo, le associazioni dei pescatori del Nord ritengono che "il governo stia cedendo alle pressioni del governo indiano". A causa di questo problema, i pescatori dello Sri Lanka ne risentiranno". Il ministro Devananda ha dichiarato che la proposta di concedere i permessi è “una misura per ridurre la tensione tra i pescatori di entrambe le parti e per impedire la pesca a strascico nei mari del nord".
Fonti governative di alto livello hanno aggiunto che il presidente Ranil Wickremesinghe dovrebbe affrontare la questione durante la sua visita in India.