Pescatori cinesi uccidono una guardia costiera coreana. Tensione fra Seoul e Pechino
Il peschereccio cinese era entrato illegalmente in acque sud-coreane. Il capitano della nave ha colpito diverse volte con una scheggia di vetro l’ufficiale che guidava il commando. Un altro ufficiale è rimasto ferito. Seoul protesta ufficialmente e convoca l’ambasciatore cinese.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Un ufficiale della Guardia costiera sud-coreana è stato ucciso e un altro ferito da marinai cinesi fermati mentre pescavano illegalmente nel Mar Giallo al largo di Incheon. L’episodio ha provocato un incidente diplomatico fra Seoul e Pechino. Il ministro degli Esteri sud-coreano ha convocato l’ambasciatore cinese per consegnargli una protesta ufficiale, e un funzionario dell’ufficio della Presidenza ha dichiarato in condizioni di anonimato che si stanno studiando misure per impedire che episodi del genere possano ripetersi.
L’ufficiale di cui si conosce solo il cognome, Lee, 41 anni, era a capo di un commando coreano, ed è salito a bordo di una nave cinese di 66 tonnellate a circa 85 km da Incheon verso le 7 di mattina (ora locale). L’ufficiale ha bloccato il capitano della nave (nella foto al momento dell’arresto) vicino al timone, mentre gli altri membri del commando cercavano di vincere la resistenza degli altri membri dell’equipaggio. Il capitano cinese ha rotto un pannello di vetro, e con una scheggia ha colpito l’ufficiale parecchie volte di seguito. Nel frattempo anche un altro membro del commando, di 33 anni, di cui si conosce solo il cognome, Lee anch’esso, è stato ferito nella colluttazione.
Entrambi sono stati portati in ospedale, in elicottero, ma per il primo non c’è stato nulla da fare. Non è la prima volta che pescatori cinesi uccidono membri delle forze di sicurezza coreane. L’ultimo episodio del genere risale al 2008, quando pescatori cinesi entrati illegalmente in acque coreane uccisero un funzionario al largo di Mokpo, 410 km a sud-ovest di Seoul. La pesca illegale da parte di cinesi nelle acque coreane è frequente. Quest’anno la Guardia costiera coreana ha sequestrato 475 imbarcazioni, contro 370 del 2010. Anche gli episodi di violenza non sono infrequenti.
A ottobre la Guardia costiera ha usato proiettili di gomma e gas lacrimogeno per vincere la resistenza di pescatori cinesi armati di pale e bastoni. Nel dicembre 2010 una barca cinese si è rovesciata nel Mar Giallo dopo aver speronato un guardiacoste coreano; due cinesi hanno perso la vita, e tre sono stati arrestati, ma liberati dopo che Pechino ha protestato.
L’ufficiale di cui si conosce solo il cognome, Lee, 41 anni, era a capo di un commando coreano, ed è salito a bordo di una nave cinese di 66 tonnellate a circa 85 km da Incheon verso le 7 di mattina (ora locale). L’ufficiale ha bloccato il capitano della nave (nella foto al momento dell’arresto) vicino al timone, mentre gli altri membri del commando cercavano di vincere la resistenza degli altri membri dell’equipaggio. Il capitano cinese ha rotto un pannello di vetro, e con una scheggia ha colpito l’ufficiale parecchie volte di seguito. Nel frattempo anche un altro membro del commando, di 33 anni, di cui si conosce solo il cognome, Lee anch’esso, è stato ferito nella colluttazione.
Entrambi sono stati portati in ospedale, in elicottero, ma per il primo non c’è stato nulla da fare. Non è la prima volta che pescatori cinesi uccidono membri delle forze di sicurezza coreane. L’ultimo episodio del genere risale al 2008, quando pescatori cinesi entrati illegalmente in acque coreane uccisero un funzionario al largo di Mokpo, 410 km a sud-ovest di Seoul. La pesca illegale da parte di cinesi nelle acque coreane è frequente. Quest’anno la Guardia costiera coreana ha sequestrato 475 imbarcazioni, contro 370 del 2010. Anche gli episodi di violenza non sono infrequenti.
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20/11/2020 13:35
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