Pescatore ucciso, Manila e Taipei chiudono il caso
Taipei (AsiaNews) - "Siamo contenti che tutti i disaccordi diplomatici siano terminati con una soluzione pacifica e costruttiva". Lo hanno detto i rappresentanti del governo di Taipei e di Manila ieri pomeriggio, dopo aver concluso un incontro al vertice convocato per dirimere la questione del pescatore taiwanese ucciso dalla Marina filippina.
Nella mattinata di ieri Amadeo Perez Jr., inviato speciale del presidente filippino sull'isola, ha portato le scuse ufficiali alla famiglia di Hung Shih-cheng (洪石成) vittima della sparatoria contro il suo peschereccio lo scorso 9 maggio.
Il governo taiwanese ha tolto le 11 misure punitive contro il governo filippino, dato che Manila "ha risposto in modo positivo" alle quattro richieste formulate dopo l'uccisione di Hung Shih-cheng. Esse erano: scuse formali, punizione dei responsabili dell'assassinio, rimborso economico alla famiglia Hung e apertura di colloqui bilaterali sulla pesca nella zona contesa per prevenire altri incidenti simili in futuro.
Il ministro degli esteri David Lin (林永樂) durante la conferenza stampa ha affermato che "il governo filippino ha dimostrato buona volontà rispondendo positivamente alle richieste del nostro governo, per cui le 11 misure punitive sono revocate con effetto immediato".
Le misure punitive, che includevano un'interruzione nell'approvazione dei visti per nuovi lavoratori filippini che facevano richiesta di ingrsso a Taiwan, insieme all'interruzione di altri scambi bilaterali, erano stati rese operative a partire dal 15 maggio, quando Manila non aveva risposto alle quattro richieste ricevute in seguito all'uccisione di Hung Shih-cheng.
L'ufficio nazionale di investigazione delle Filippine ha annunciato mercoledì che saranno presentate accuse di omicidio contro le otto persone della Guardia costiera responsabili della sparatoria e ha aggiunto che le condanne saranno inflitte il più presto possibile.
Ieri il ministro Lin e l'inviato di Benigno Aquino III Amadeo Perez Jr. si sono incontrati per circa un'ora nell'ufficio del ministero degli esteri taiwanese. Come risultato, tra un mese si terrà a Taipei un incontro tra le delegazioni dei due governi per continuare il dialogo iniziato il 14 giugno a Manila. In quell'occasione ci si era accordati sull'evitare assolutamente l'uso della forza in caso di incontro nelle acque soggette a disputa. Inoltre si era deciso di sviluppare un meccanismo che permettesse di notificare immediatamente alla controparte ogni eventuale problema o incidente.
Come aveva espresso il presidente Ma Ying-jeou (馬英九) due mesi fa, "gli incontri diplomatici costruttivi e gli accordi bilaterali sono sempre passi imprescindibili verso una piena comprensione reciproca". Il suo governo aveva in aprile raggiunto un importante accordo sui diritti di pesca anche con il governo giapponese dopo anni di trattative tra Taipei e Tokyo.
21/03/2022 13:21