29/03/2013, 00.00
RUSSIA
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Perquisizioni contro Ong in Russia. Gli Usa preoccupati per "caccia alle streghe"

di Nina Achmatova
Nell'ultimo mese ispezioni in circa 2mila organizzazioni, per controllare il rispetto della nuova legge che impone l'etichetta di "agenti stranieri" a chi riceve finanziamenti esteri. Colpite anche realtà che operano nel sociale, come una chiesa cattolica o un gruppo giovanile.

Mosca (AsiaNews) - Washington ha espresso preoccupazione per la possibilità che la raffica di perquisizioni condotte in queste settimane nelle sedi di numerose Ong in Russia possa trasformarsi in una "caccia alle streghe". "Gli Stati Uniti sono profondamente preoccupati per l'ondata di controlli senza precedenti sulle organizzazioni non governative e i gruppi della società civile sparsi per tutta la Russia", ha detto in un briefing la portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, citata dall'agenzia Ria Novosti. L'operazione - a suo dire - "sembra volta a indebolire la società civile" in Russia. Negli ultimi giorni, ha riferito la Nuland, l''ambasciatore statunitense presso la Federazione, Michael McFaul, ha incontrato funzionari a Mosca per esporre loro il punto di vista di Washington sulla faccenda.

Nell'ultimo mese, autorità del fisco e del ministero della Giustizia hanno svolto controlli nelle sedi di circa 2mila Ong in tutta la Russia. Molti attivisti hanno condannato le ispezioni a tappeto condotte senza preavviso, definendole "uno strumento d'intimidazione".

L'iniziativa è legata alla nuova legge - firmata l'anno scorso dal presidente Vladimir Putin, dopo mesi di inedite contestazioni di piazza - che aumenta il controllo sulle Ong, obbligate a registrarsi come "agenti stranieri", se ricevono finanziamenti dall'estero e svolgono "attività politica".

Al coro di critiche internazionali, a cui si è unita anche l'Unione Europea, il Cremlino ha risposto che si tratta di "ispezioni di routine", mentre l'ufficio del procuratore generale ha spiegato che lo scopo è unicamente quello di combattere i finanziamenti illeciti e l'estremismo. Ma dal Dipartimento di Stato fanno notare che si sono prese di mira non solo le Ong, ma anche le organizzazioni della società civile come istituti religiosi e scolastici, fatto che "solleva preoccupazioni per una sorta di caccia alle streghe". "Tutti devono allineare le loro attività alla legislazione russa", ha risposto perentorio Putin, assicurando che durante le ispezioni si eviteranno "eccessi".

Tra le Ong perquisite risultano alcune di quelle che da decenni si occupano di diritti umani in Russia - come Human Rights Watch, Amnesty International, Memorial e il Gruppo Helsinki - che anche semplici gruppi che lavorano nel sociale - una chiesa cattolica nella regione meridionale di Rostov, un gruppo giovanile chiamato Akva, nella città portuale di Novorossiysk, e una organizzazione caritatevole per malati di Aids nella regione del Bashkortostan.


Il veterano degli attivisti russi, Lev Ponomarev, 71 anni, a capo del movimento "Per i diritti umani" ha spiegato che molte Ong hanno rifiutato di registrarsi come agenti stranieri, perché si tratta di un'etichetta che, in un Paese dove è ancora vivo il passato sovietico, discrediterebbe il loro lavoro. A suoi dire, inoltre, la nuova legge rende impossibile ricevere i fondi dall'estero ma pone difficoltà anche per i finanziamenti dalla Russia. Per chi infrange le regole sono previsti dai quattro ai 20 anni di detenzione. 

 

 

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