05/07/2004, 00.00
ISRAELE – VATICANO
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Perplessità sull'esito dell'incontro fra Santa Sede e Israele

Disattese le pressioni di Washington e la volontà di Sharon

Gerusalemme (AsiaNews) – Si è conclusa dopo solo 3 ore e senza alcun comunicato, la prima riunione della commissione bilaterale permanente di lavoro fra la Santa Sede e lo stato d'Israele. La riunione si è tenuta stamane nella sede del Ministero degli esteri d'Israele. Normalmente le riunioni della commissione si svolgono per 8 ore con piccole pause; questa volta la riunione è durata poche ore. L'arrivo e la partenza della delegazioni vaticana non è stata nemmeno notata dai giornalisti presenti.  È molto probabile che per entrare ed uscire la delegazione abbia usato un ingresso secondario.

La rappresentanza della Santa Sede era guidata dal diplomatico pontificio, mons. Gianfranco Gallone; quella d'Israele dall'ambasciatore Gadi Golan.

Le delegazioni non hanno rilasciato neppure dichiarazioni proprie. Ma fonti vicine alle delegazioni hanno detto ad AsiaNews che l'incontro si è concluso con un nulla di fatto, attribuito alla mancanza di autorizzazione per la delegazione israeliana di negoziare sugli argomenti rimasti pendenti.

L'Accordo fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele, firmato 10 anni fa, doveva portare a una serie di concordati che avrebbero assicurato la libertà e i diritti della Chiesa in territorio israeliano. Israele però non ha mai trasformato l'Accordo fondamentale in leggi.

Il 28 agosto 2003, senza alcuna spiegazione, Israele aveva ritirato del tutto la propria delegazione dai negoziati, mentre erano in corso i lavori per raggiungere l' accordo sulla salvaguardia delle proprietà ecclesiastiche e sulle esenzioni fiscali.

A Gerusalemme vi è chi opina che la prontezza di Israele nel celebrare la riunione di oggi, dopo quasi un anno di abbandono, è dovuta soprattutto - se non esclusivamente - alle pressioni statunitensi. "La riunione di stamane – hanno detto fonti di AsiaNews - permetterebbe al governo di rispondere a Washington che  Israele è tornato al tavolo, senza nello stesso tempo compiere alcun progresso fattivo verso l'accordo che lo stato d'Israele si è impegnata a sottoscrivere con la Santa Sede".

In risposta alle sollecitazioni di Washington, il Primo ministro Ariel Sharon era interessato al successo dell'iniziativa. A Gerusalemme diversi esperti si chiedono come mai questa volontà del capo del governo non sia stata tradotta in pratica. E che fine farà tutta la trattativa.

Ad ogni modo la riunione si è conclusa rimandando a settembre la data di un nuovo incontro.

Il p. David Jaeger, portavoce della Custodia francescana di Terrasanta ed esperto giuridico della delegazione vaticana ha detto ad AsiaNews: "Non sono autorizzato a commentare i contenuti dell'incontro. Personalmente confido nella possibile riuscita della trattativa e mi sento confortato dal clima di grande cordialità che regna fra i negoziatori".

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