23/09/2006, 00.00
INDONESIA
Invia ad un amico

"Per qualche ora" in chiesa la salma di uno dei tre cattolici giustiziati in Indonesia

di Benteng Reges

Le autorità consegnano il corpo di da Silva ai familiari; lavato e riposto in una uova bara sarà portato nella chiesa St. Mary di Palu. Il procuratore continua, però, a negare il ritorno della salma al suo villaggio natale, dove tutto è pronto per la sepoltura. I parenti di Tibo e Riwu non si arrendono al divieto di celebrare funerali religiosi per i tre giustiziati.

Palu (AsiaNews) – Le autorità di Palu hanno concesso ai numerosi manifestanti che protestano da due giorni contro l'esecuzione capitale dei tre cattolici di riesumare una delle salme e portarla "per qualche momento" in chiesa. Per motivi di "sicurezza" il procuratore di Palu, Sulawesi centrali, ha vietato che Fabianus Tibo, Marinus Riwu, e Dominggus da Silva avessero funerali religiosi nella cattedrale cittadina di St. Mary, come richiesto dai tre prima di morire.

I primi due saranno sepolti nel villaggio di Beteleme a Morowali di Poso, Sulawesi centrali, secondo le loro ultime disposizioni, mentre al corpo di da Silva non è stato neppure concesso il ritorno al suo villaggio natio sull'isola di Flores, nella provincia di East Nusa Tenggara, a maggioranza cattolica.

La decisione delle autorità ha suscitato violente proteste da parte della comunità cristiana locale e dei parenti delle vittime. Oggi, per la prima volta, una notizia positiva: Stephen Roy Rening, tra gli avvocati che hanno difeso "Tibo e compagni", ha comunicato che il procuratore e il capo della polizia di Palu hanno dato il via libera ai familiari di da Silva per riesumare la salma, sepolta ieri nel cimitero di Paboya, nei pressi di Poso. Subito dopo la riesumazione i parenti hanno portato il corpo all'ospedale cristiano Bala Keselamtan a Palu, dove l'hanno lavato, vestito e riposto in una bara fornita dalla parrocchia di St. Mary. Qui verrà portato per rimanervi alcune ore.

Al momento il procuratore non ha, però, emesso comunicazioni sulla possibilità di riportare da Silva nel suo villaggio natale. Rening racconta che sull'isola di Flores, tutto è pronto per accogliere la salma: "Se le autorità daranno il permesso il corpo di da Silva potrebbe partire già domenica o lunedì". "Il corpo di questi cittadini – denuncia il legale – ora appartiene alle famiglie e non allo Stato". Anche i parenti di Tibo e Riwu non si arrendono all'idea che i loro cari non posano aver un "funerale cattolico in chiesa", solo per "motivi di sicurezza".

Da Silva, Tibo e Riwu avevano chiesto alle famiglie di rifiutare che lo Stato si occupasse di loro dopo la fucilazione, come segno di protesta contro una condanna che da sempre hanno denunciato come ingiusta. I tre cattolici sono stati giustiziati nelle prime ore del 22 settembre scorso, a Palu, nonostante i vari appelli per salvarli arrivati da tutto il mondo, compreso il Vaticano. Erano giudicati responsabili di un massacro di musulmani avvenuto durante gli scontri interreligiosi di Poso nel 2000. Il processo a loro carico è stato, però, caratterizzato da forti pressioni degli estremisti islamici, da casi di tentata corruzione e procedure illegali. Per i sanguinosi fatti del 2000 a Poso sono state processate circa 150 persone, una ottantina di loro, di cui solo pochi musulmani, è in carcere; tutti con pene detentive non superiori a 15 anni.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Poso, violenze anticristiane: estremisti incendiano una chiesa protestante
23/10/2012
Torna a Flores la salma di Dominggus da Silva, uno dei 3 cattolici fucilati a Palu
25/09/2006
"Omicidio di Stato" la fucilazione dei tre cattolici indonesiani
25/09/2006
Indonesia: torna la calma dopo le agitazioni per la morte dei tre cattolici
22/09/2006
Indonesia: rimandata l'esecuzione di Tibo e compagni
21/09/2006


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”