Per legge, gli ortodossi russi conservano la "supervisione" degli orfanotrofi cattolici
di Alexander Pirogov
Il testo della proposta di legge sui brefotrofi passa alla Duma di Stato senza la clausola iniziale che voleva rendere legali solo gli istituti statali. Ma la nuova norma conferma il controllo degli orfanotrofi cattolici da parte della Chiesa russo-ortodssa.
Mosca (AsiaNews) – Tirano un sospiro le organizzazioni private e religiose che gestiscono orfanotrofi in Russia. La Duma di Stato (la camera bassa del parlamento) ha approvato di recente un progetto di legge che rivede alcune parti del Codice civile sulla famiglia, escludendo però dal testo definitivo articoli che volevano rendere illegali i brefotrofi privati e ammettere solo quelli municipali o statali. Allo stesso tempo la nuova norma ribadisce per gli orfanotrofi cattolici il controllo delle loro attività da parte della Chiesa russo-ortodossa.
L’ipotesi di rendere illegali gli istituti privati per orfani aveva suscitato un acceso dibattito nell’opinione pubblica russa, sollevando le critiche del Patriarcato di Mosca e di attivisti per i diritti umani. Discussioni a riguardo si sono svolte anche sui media nazionali a partire dal settembre 2007. Due mesi dopo, il progetto di legge è stato portato alla Duma per essere rivisto. L’allora vice premier Dmitry Medvedev (dal prossimo 7 maggio presidente della Federazione) aveva dato il suo sostegno e mostrato apprezzamento per gli orfanotrofi non statali.
I brefotrofi religiosi avranno, quindi, una possibilità di sopravvivere, ma un duro colpo viene inferto a quelli cattolici. La nuova legge “sulla supervisione”, non cancellerà il controllo da parte della Chiesa russo-ortodossa sulle attività di questi istituti. La decisione era già stata annunciata in occasione del recente incontro del gruppo di lavoro misto per i problemi tra cattolici e ortodossi.
I rappresentanti della comunità cattolica in Russia hanno già espresso preoccupazione, ma si dicono fiduciosi che supereranno anche questa prova. Al momento il testo approvato alla Duma non ha ancora valore di legge.
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