Per le Olimpiadi Pechino chiude i benzinai: inquinano troppo
Il ministero cinese degli Interni ha ordinato la chiusura del 10 % dei benzinai della capitale per cercare di preservare l’aria di Pechino in vista delle prossime Olimpiadi. Il Comitato olimpico minaccia di annullare alcuni eventi, se l’aria non diventa respirabile.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le stazioni di rifornimento inquinano troppo, e per questo devono adeguarsi agli standard o chiudere entro l’inizio dell’estate. E’ quanto afferma una nota del ministero cinese degli Interni, che ieri ha ordinato la chiusura del 10 % dei benzinai della capitale per cercare di preservare l’aria di Pechino in vista delle prossime Olimpiadi.
Si tratta di una decisione sofferta, ma obbligata: in città circolano milioni di autovetture, che tuttavia non hanno alcun parametro anti-inquinamento da rispettare. Allo stesso modo, le stazioni di servizio non si sono mai adeguate agli standard internazionali che prevedono filtri obbligatori in tutte le pompe, per ridurre le emissioni di gas inquinanti.
Attualmente, i controlli del ministero hanno accertato che 144 stazioni devono essere chiuse. Per le altre, è prevista la possibilità di installare dei filtri – che costano circa 65mila euro – che incanalano in delle taniche i gas inquinanti prodotti dal carburante.
L’inquinamento dell’aria è una delle preoccupazioni maggiori del governo cinese, che aveva assicurato al Comitato olimpico internazionale di poter ridurre l’elevato tasso di smog nei cieli della capitale entro il 2008.
Il presidente del Comitato, Jacques Rogge, ha paventato l’ipotesi (disastrosa in termini di immagine) di posticipare alcune gare se l’aria non torna presto respirabile. Secondo alcune fonti governative, entro la fine di marzo potrebbe essere emanato un decreto che vieta la circolazione dei veicoli più inquinanti, circa l’80 % del totale.
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