Per la prima volta dal 1949, Taiwan aprirà un proprio ufficio in Cina.
Pechino (AsiaNews(Agenzie) – Pechino e Taipei vogliono istituire uffici di turismo semiufficiali, l’una nel territorio dell’altra, per “incrementare il turismo attraverso lo Stretto [di Taiwan] e risolvere controversie e problemi dei turisti”, ha spiegato ieri David Hsieh, vicedirettore dell’Ufficio turismo di Taiwan.
Hsieh ha precisato che l’Associazione turismo per lo Stretto di Taiwan, controllata da Taipei, aprirà un ufficio a Pechino e che la cinese Cross-Straits Tourism Exchange Association avrà un ufficio a Taipei. E’ la prima volta che i due Paesi consentono l’apertura nel proprio territorio di uffici, dalla scissione del 1949.
Con la ripresa di regolari rapporti turistici tra le due nazioni a partire dal maggio scorso, dopo decenni che erano persino sospesi i voli aerei diretti, è sorta la questione di come assistere i reciproci cittadini in un Paese estero. Con la creazione di questo ufficio, Pechino non deve riconoscere la sovranità di Taiwan, potendo risolvere i problemi dei suoi turisti tramite un suo ufficio sull’isola. Allo stesso modo, riconosce analoga facoltà all’ufficio di Taiwan a Pechino.
Intanto ieri il Partito Kuomintang, al governo a Taiwan, ha di nuovo dedicato all’ex leader Chiang Kaishek il memoriale costruito in suo onore a Taipei.
Circa 18 mesi fa l’ex presidente Chen Shuibian, accesso indipendentista, ne aveva cambiato il nome in National Taiwan Democracy Memorial Hall. Inoltre ha tolto il suo nome da un aeroporto internazionale, abolite due feste in suo onore e fatto rimuovere centinaia di sue statue.
Il Partito democratico progressista (Dpp) ritiene Chiang responsabile del massacro del 1947, quando migliaia di taiwanesi sono stati uccisi dalle truppe del Kmt mandate da Pechino per sopprimere la rivolta.
Tsai Ingwen, presidentessa del Dpp, ha insistito che il suo partito “non potrà mai tollerare l’uso di risorse statali per commemorare un dittatore che ha trucidato tanta gente del suo popolo”.
La questione in passato ha scatenato accesi contrasti tra il Kmt e il Dpp e quando il nome fu tolto nel gennaio 2008, ci furono violente proteste. Ma la popolazione appare ora interessata piuttosto all’aumento dei rapporti con la Cina e per la crisi economica. Ieri solo poche persone hanno dimostrato in piazza per il cambiamento di nome.
31/07/2020 09:01