Per i musulmani vietare il velo viola diritti umani e libertà religiosa
Il mondo islamico reagisce alla prima approvazione della legge francese che proibisce di coprire il viso in pubblico. La Islamic Human Rights Commission parla di islamofobia e razzismo di Stato. La maggior parte dei media guarda con speranza a una possibile dichiarazione di incostituzionalitò. E c’è chi evoca la Shoah.
Beirut (AsiaNews) - La legge francese che vieta il velo che copre il volto (burqa e niqab) potrà dare inizio a una nuova ondata di islamofobia e di razzismo di Stato. Durissima la condanna del presidente dell’Islamic Human Rights Commission (IHRC), Massoud Shadjareh, alla prima approvazione da parte del Parlamento francese della norma che impone alle donne di avere il viso scoperto in tutti i luoghi pubblici.
La reazione di Shadjareh, in una intervista all’agenzia ufficiale iraniana IRNA, è la più dura da parte di un mondo musulmano che critica la violazione della libertà religiosa e del rispetto della cultura islamica, ma soprattutto sembra essere in attesa che la Corte costituzionale o le istituzioni europee condannino tali violazioni, anche se c’è chi evoca il ricordo delle persecuzioni naziste.
Shadjareh, comunque, sostiene che la Francia ha già privato le ragazze musulmane del diritto allo studio e al lavoro, avendo vietato l’hijab nelle scuole fin dal 2004 e che la comunità musulmana si sente sempre più insicura, a causa dei continui assalti che subisce.
Molto più moderate le altre reazioni. Così la corrispondente della satellitare Al Jazeera, Estelle Youssouffa, ha sottolineato che “il Consiglio di Stato ha messo in guardia il governo che la legge francese e quella europea protrebbero trovare la legge incostituzionale, in quanto viola i diritti umani e la libertà religiosa”.
Anche il saudita Arab News sostiene che “il maggior ostacolo” alla legge, che a settembre verrà con ogni probabilità approvata dal Senato, “verrà probabilmente quando la Corte costituzionale la esaminerà. Alcuni studiosi dicono che c’è la possiilità che sia dichiarata incostituzionale”. Lo stesso quotidiano riporta anche il parere della maggiore rappresentanza dei musulmani francesi, secondo la quale coprire il viso non è richiesto dall’islam, ma la legge potrebbe colpire i musulmani in genere.
In un editoriale intitolato “La minaccia velata in Europa”, l’autorevole quotidiano di Dubai, Khaleej Times, chiede “cosa sta avvenendo nel continente che ha dato al mondo la Magna Carta, la prima carta dei diritti umani e la democrazia? Non molto tempo fa l’Europa e il brillante esperimento della UE erano visti dal resto del mondo come modelli di progresso, libertà politica e libertà civili”.
“Tutto ciò appare come una cosa del passato. Può darsi che sia una reazione naturale al recente fenomeno della violenza estremistica di alcuni musulmani. Può darsi che abbia qualcosa a che vedere con il senso di insicurezza che colpisce alcuni europei a causa della crescita dei musulmani – e di altri immigrati – attorno a loro in un continente bianco e cristiano. Quale che sia la spiegazione, questa crescente isteria verso i musulmani, sbandierata da governi e politici è quanto meno allarmante”.
E se è vero che il velo non non è un dovere religioso, ma solo un fatto di costume, “misure come queste servono solo a rinfocolare il già forte sentimento anti-musulmano dell’Occidente. Non dimentichiamo che non molto tempo fa, l’Europa è stata testimone di una campagna simile contro gli ebrei, che alla fine si è risolta con migliaia di loro mandati a morte dai nazisti. I governi europei, i parlamentari e i media dovrebbero comunque dunque desistere dallo scatenare ancora una volte un mostro che non potrà essere rimesso in gabbia. E’ nel loro interesse”. (PD)
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