Per i 60 anni di Israele, da domani a Gerusalemme 13 capi di Stato
Ci sarà anche Bush, in arrivo mercoledì, alla conferenza dedicata al tema del “domani”. L’incontro permetterà a Peres di prospettare il punto di vista del suo Paese sul pericolo Iran. Timori per possibili ripercussioni della vicenda Olmert.
Gerusalemme (AsiaNews) – Intitolata “Affrontando il domani”, sarà la più grande conferenza mai tenuta in Israele, con la presenza di 13 capi di Stato o di governo e 3.500 partecipanti, quella che si apre domani a Gerusalemme. Organizzato per celebrare i 60 anni di vita dello Stato ebraico, l’incontro prevede la presenza di George Bush, atteso mercoledì, e delle massime autorità di Croazia, Polonia, Slovenia, Lituania, Turchia, Ucraina, Georgia, Mongolia, Togo, Burkina Faso, i primi ministri di Slovacchia e Ungheria, il ministro degli esteri spagnolo Miguel Moratinos e il presidente del Consiglio della Federazione russa.
Destinata ad affrontare varie questioni non solo mediorientali, la conferenza è vista in Israele anche come un’occasione non solo di rilancio internazionale dell’immagine del Paese, ma anche un’occasione nella quale il presidente israeliano Shimon Peres avrà la possibilità di prospettare ai suoi ospiti il punto di vista di Gerusalemme sulla “minaccia iraniana”.
A preoccupare i media israeliani, oggi, è la possibilità che a stravolgere programmi e progetti possano essere gli sviluppi delle accuse di corruzione rivolte al premier Ehud Olmert – per le quali si ipotizzano possibili dimissioni – che dovrebbe compiere due interventi alla conferenza.
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