Per gli stranieri di origine coreana sarà più facile lavorare nel Paese
Il ministro della Giustizia vuole istituire un permesso speciale per i quasi 4 milioni di stranieri di origine coreana. Ma altri si oppongono, temendo che tolgano lavoro ai cittadini.
Seoul (AsiaNews) Per il prossimo luglio il ministro della Giustizia vuole consentire speciali permessi di lavoro per le persone di origine coreana che vivono in Cina e in Russia, così da render loro più facile lavorare e visitare il Paese. Ma ciò causa preoccupazioni per il mercato del lavoro.
Il nuovo visto, chiamato "H-2", sarà valido come rivela lo stesso ministero - fino a 5 anni e permetterà agli stranieri di etnia coreana di lavorare nella Nazione fino a un massimo di due anni. Si vuole così permettere un ritorno soprattutto ai discendenti di chi si è battuto per l'indipendenza della Corea contro la dominazione giapponese tra il 1910 e il 1945. Oggi per ottenere il permesso per lavoro occorre uno specifico invito da parte di parenti che abitano in Corea. Ma, dopo decenni, molti degli emigrati non hanno più rapporti con i parenti ed è difficile ottenere questi permessi. Con il nuovo sistema potrà ottenere il visto anche chi non ha più parenti nel Paese.
Inoltre, mentre adesso i permessi sono rilasciati per i settori edilizio e dei servizi, i nuovi visti riguarderanno anche i settori agricolo, industriale, delle manifatture e della pesca.
Ma il ministro del Lavoro si oppone, sostenendo che ciò farà perdere il lavoro a molti sud coreani a vantaggio di chi viene da Cina e Russia. Per cui il ministro della Giustizia ha proposto un numero limite di permessi per chi non ha più parenti in Corea.
A gennaio 2005 c'erano oltre 160 mila lavoratori esteri di origine coreana, 148 mila dei quali cinesi, 18.300 degli Stati Uniti e 1.224 della Russia, mentre almeno altri 36 mila coreani della Cina sono in attesa di permesso. Ma si calcola che almeno 3,78 milioni di coreani vivano in altri Stati.
01/02/2021 12:45