10/04/2012, 00.00
VIETNAM
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Per fare affari, oltre la metà delle aziende vietnamite paga tangenti

Una ricerca della Camera di commercio conferma che la metà delle imprese deve sborsare mazzette per appalti e permessi. Il vice-presidente dell’ente parla di politica miope che “nel lungo periodo” mina “la competitività e gli affari”. Le proposte: aumento salariale per i funzionari pubblici e pene severe per chi delinque.

Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - Per fare affari e impresa, almeno la metà delle compagnie vietnamite ha dovuto sborsare "bustarelle" finite nelle tasche di funzionari governativi e dirigenti statali di alto livello. È quanto emerge da una nuova indagine elaborata dalla Camera del commercio e dell'industria del Vietnam (Vcci) e pubblicata nei giorni scorsi da Radio Free Asia (Rfa). Ancora, oltre l'80% delle ditte del Paese dichiara che la corruzione "ha inficiato in maniera significativa" gli affari e le operazioni commerciali.

L'inchiesta della Vcci ha preso in esame le risposte di 270 fra ditte, imprese, aziende e impiegati della pubblica amministrazione in Vietnam. Il 50% circa ha confessato di aver pagato a funzionari e responsabili governativi tangenti sotto forma di denaro, beni di lusso e viaggi vacanza per ottenere in cambio benefici, permessi o concessioni. Il 63% ha inoltre aggiunto che il sistema di permessi e licenze è troppo "confuso" e crea distorsioni che portano all'esborso di mazzette.

Doan Duy Khuong, vice-presidente Vcci, sottolinea che imprese "pensano all'immediato guadagno che ne ricavano" e per questo sottostanno alla logica delle bustarelle e della corruzione. Al contrario, "nel lungo periodo - aggiunge il funzionario - tale pratica finisce per minare la competitività e il successo negli affari". Il 40% degli uomini d'affari ha dichiarato che l'un per centro del budget annuale è dedicato alle spese "non ufficiali"; per il 13% degli interpellati il valore sale al 5% dei costi totali d'impresa. Un ulteriore 40% aggiunge che mantenere "relazioni strette" con funzionari o enti legate alla terra e alle proprietà rende "più snello" il procedimento per ottenere permessi.

Secondo il Vcci, è prassi consolidata che le aziende paghino tributi "non ufficiali" a enti e organismi a salvaguardia della qualità alimentare e all'igiene, alle risorse naturali e all'ambiente, così come al welfare e al sociale. Oltre il 50% degli interpellati dichiara che non è possibile ottenere un prestito bancario, senza pagare una "mancia" al dirigente; per il 60% è importante stabilire "buone relazioni" con la banca per avere un credito e fare impresa.

Infine, i due terzi dichiarano che la causa del sistema diffuso di tangenti e mazzette è dovuto al basso salario percepito dai funzionari statali e dai dipendenti pubblici, che per arrotondare intascano bustarelle. Per questo la Vcci suggerisce al governo di Hanoi di aumentare il livello degli stipendi e rafforzare la morale e l'etica nel campo del lavoro. A questo si aggiunge infine la richiesta di aumentare le pene per chi trasgredisce la legge ed è sorpreso a intascare denaro o altri beni.  

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