Per due isolette, quasi una guerra tra Corea del sud e Giappone
Chiamate Takeshima dai giapponesi e Dokdo dai coreani, le due isole, 0,39 chilometri quadrati, sono rivendicate da entrambi i Paesi. Un confronto che si è fatto molto aspro.
Seoul (AsiaNews) - "Dokdo è nostro territorio": è cominciato con queste parole un discorso col quale il presidente della Corea del sud, Roh Moo-hyun, il 27 aprile, ha denunciato il passato imperialista del Giappone e l'attuale sua pretesa di sovranità su due isolette (di 0,39 chilometri quadrati) che i coreani chiamano Dokdo e i giapponesi Takeshima. Dall'anno della normalizzazione tra le due nazioni (1965) mai un presidente sud-coreano aveva parlato tanto duramente contro la vicina nazione.
La frase di Roh è il ritornello che da due anni si sente gridato e cantato nelle assemblee e nei cortei anti-nipponici e nelle scuole. Roh ha aggiunto: "Oltre ad essere terra nostra, ha anche particolare significato storico", in quanto simbolo dell'aggressione dell'imperialismo nipponico. "La Corea del sud - ha continuato - mobiliterà tutte le risorse nazionali e diplomatiche per opporsi alle irragionevoli pretese del Giappone e per costringerlo a rettificare le sue malefatte".
Il discorso, messo in onda quasi senza preavviso, è stato una sorpresa per tutti, in Corea in Giappone e all'estero. Solo tre giorni prima Yu Myung-hwan, vice ministro degli esteri sud-coreano, e Shotaro Yachi, controparte giapponese, erano riusciti a raggiungere un accordo che sembrava aver disinnescato una crisi, cominciata verso la metà di aprile, quando il governo giapponese aveva informato l'organizzazione oceanografica internazionale (IHO: International Hidrographic Organization) che intendeva eseguire rilevamenti sottomarini per aggiornare le mappe marittime in una zona del mar del Giappone. Ma da quelle acque emergono le due isolette..
Corea e Giappone ne reclamano la sovranità. Dal 1954 vi stanzia una guarnigione coreana. Nel 1965, durante le trattative per la normalizzazione dei rapporti, il problema della loro appartenenza era stato aggiornato e i colloqui condotti dal 1996 per stabilire i rispettivi confini marittimi sono stati interrotti nel 2000.
Il Giappone, facendo conoscere all'IHO la zona dei rilevamenti sottomarini che intendeva attuare, implicitamente rivendicava la sovranità delle isole contestate. La Corea ha reagito con massicce dimostrazioni di piazza e il ministro degli esteri, Ban Ki-moon, ha convocato l'ambasciatore giapponese chiedendo che il suo governo annullasse immediatamente il programma di ricerche. Tokyo, ritenendo di agire in ottemperanza alle leggi internazionali, non ha accettato la richiesta e ha proceduto nel piano facendo attraccare due navi da ricerca, quindi non armate, nel porto di Sakaiminato nel nord-est del Giappone. Seoul ha risposto mandando nella zona di Dokdo 18 navi della guardia costiera, armate.
In realtà il piano provocatorio giapponese era una reazione a una provocazione coreana. Nel mese di giugno in Germania si terrà l'assemblea della IHO. Il governo di Seoul aveva già preparato un piano per richiedere all'organizzazione di mutare il nome della zona sottomarina che si stende tra i due affioramenti rocciosi e l'isola di Ullung. I giapponesi l'avevano già esplorata negli anni '70 e fatta registrare con il nome di Tsuhima
Il 22 aprile la diplomazia è sembrata avere la meglio sui cannoni. Dopo 10 ore di colloqui, Tokyo ha annullato il piano di ricerca; Seoul si è impegnata a non richiedere all'IHO, per ora, il cambiamento dei nomi; e i due si sono accordati di riprendere i colloqui in maggio, per determinare con chiarezza i confini marittimi nella zona contestata.
Ma il discorso di Roh, il 27, è tornato ad accendere il fuoco della contesa.
Circa la sovranità coreana sulle due isolette, pare che storicamente non ci siano dubbi. Secondo il professore Mark Selden della Cornell University "i dati degli archivi storici danno ragione alla Corea. Essa può rivendicarne il possesso fino dal tempo della dinastia Silla (sec. VIII)". La diplomazia giapponese tenta di annullare l'argomento storico presentando un documento secondo cui il regno di Corea avrebbe ceduto le due isolette al Giappone nel 1905. Argomento sibillino. È vero che l'annessione della penisola è avvenuta nel 1910, ma nei primi anni del secolo XX il governo imperialista nipponico aveva già tolto al regno di Corea ogni potere nel settore della politica estera. "Dokto - per Roh- e' il primo territorio preso dal Giappone, durante la guerra di aggressione contro la nostra penisola"