Per curare la figlia, madre costretta a umiliarsi e a farsi pubblicità su internet
Guangzhou (AsiaNews/Agenzie) – Xie Sanxiu ha percorso in ginocchio un chilometro lungo la centrale Avenue Guangzhou, a Guangzhou, per ottenere il denaro necessario per curare la figlia di 7 mesi. Molti hanno letto la storia su internet e le hanno mandato donazioni. Ma è poi emerso che la “marcia” era stata sollecitata dallo stesso sito internet che ne ha parlato ed è esplosa la protesta per l’espediente pubblicitario.
Xie dice che la figlia Shanshan nata ad agosto, ha un retinoblastoma, tumore che colpisce gli occhi. Per curarla occorrono 20mila yuan, e per ottenerli pubblica la sua storia sul popolare sito internet Tianya.cn, ma riceve donazioni per soli 400 yuan. Poi un internauta, che si qualifica “figlio della ricca Guangzhou”, le offre 20mila yuan se camminerà in ginocchio per un chilometro in una via affollata di Guangzhou. Xie accetta e il 22 marzo pomeriggio compie la “camminata”, la figlia in braccio, non lontano dalle sedi di noti giornali, vari fotografi la riprendono. Ma l’ignoto internauta scompare e Shi Jinquan, responsabile di un forum web proprio su Tianya.cn, pubblica la storia, che fa il giro del Paese, suscitando indignazione contro il disonesto “ricco figlio” e simpatia e donazioni per Xie per circa 280mila yuan.
Poi emerge che l’indirizzo internet di Shi è lo stesso dell’ignoto ricco: esplode la protesta e Shi ammette che è stata una trovata pubblicitaria. Emerge una conversazione web tra Xie e Shi, dove l’uomo le dice di partire davanti agli uffici del Nanfang Daily e le indica come rispondere alle domande dei giornalisti.
Xie, passata dalla simpatia al rimprovero generale, spiega al quotidiano Guangzhou Daily che si scusa per avere approfittato della fiducia dei media e della società, ma insiste che la figlia è davvero malata.
“Non sono istruita – spiega – e non conosco gli espedienti pubblicitari. Non sono una brava madre come hanno riportato i media. Sono solo una povera madre, una madre che ha detto bugie. Ma stavo solo cercando di salvare mia figlia”. “Ho apprezzato che molte persone hanno aiutato la mia piccola, ma non mi aspettavo che l’idea di Shi producesse simili effetti negativi”.
La donna si dice pronta a restituire il denaro. Ma dice che lei, migrante di Jingzhou (Hubei) con un salario di 2mila yuan al mese, non può pagare le cure per la figlia presso l’Ospedale per Bambini di Guangzhou e l’Ospedale Oftalmico di Zhongshan e, dopo mesi di inutili appelli, aveva dovuto interromperle. Lei e il marito hanno chiesto aiuto pure al Dipartimento Affari Civili, ma hanno solo ricevuto un’attestazione che sono sotto la soglia della povertà.
Anche Shi, in un’intervista televisiva, ha chiesto scusa al pubblico e si è difeso che è stato fatto per potere pagare le cure. Ma è stato cacciato dal sito web ed è bombardato dai messaggi di internauti furenti. Spiega che "secondo la mia personale esperienza di comunicazioni via internet, è facile che l'ira attiri l'attenzione, e le opinioni si diffondono su scala davvero vasta".
“Ci sentiamo raggirati – scrive un navigatore internet sul popolare blog di Sina.com – anche se è stato fatto per un buon fine. Per favore, non violate il confine della cortesia morale della popolazione”.
Tutti condannano Shi per avere cercato di “farsi pubblicità a danno del codice sociale sfruttando la bontà della gente”. Ma c’è maggior comprensione verso Xie, ritenuta una “povera madre” costretta a umiliarsi e mentire per salvare la figlia. Molti l’hanno già perdonata.28/02/2017 09:38