Per aiutare i giovani disoccupati, la Chiesa lancia corsi professionali
di JB. Vu
I redentoristi di Ho Chi Minh City organizzano per i giovani di tutto il Paese delle classi di inserimento nel mondo del lavoro. Creato anche un fondo per aiutare i più economicamente svantaggiati.
Ho Chi Minh City (AsiaNews) – Per aiutare i giovani disoccupati e creare allo stesso tempo un ponte di uguaglianza fra i cittadini del nord e del sud Vietnam, la Chiesa locale ha lanciato dei corsi di avviamento professionale e di sostegno economico.
Ogni anno si diplomano in Vietnam circa tre milioni di ragazzi. Di questi, il 30 % continua gli studi a livello universitario, mentre il restante 70 % cerca subito un impiego. Purtroppo, dato l’alto tasso di disoccupazione, l’impresa si rivela spesso ardua.
Uno dei primi effetti di questo fenomeno è l’immigrazione interna, che a sua volta scatena una serie di problemi sociali difficili da gestire. Per venire incontro a questi giovani, la Chiesa ha creato dei progetti di inserimento nel mondo del lavoro.
I redentoristi, ad esempio, gestiscono dei fondi di sostegno destinati a quei diplomati in particolari difficoltà economiche che cercano il primo impiego. Allo stesso tempo, p. Thanh porta avanti un corso di avviamento professionale cui partecipano giovani da tutte le diocesi vietnamite.
Il sacerdote spiega ad AsiaNews che il corso “ha aiutato molti ragazzi nel loro lavoro nelle metropoli. In alcuni casi, siamo in grado di assumerli nelle diocesi, dove svolgono diversi tipi di lavoro. Con un salario di cento dollari al mese possono vivere in maniera dignitosa ed aiutare le loro famiglie rimaste a casa”.
Allo steso tempo, sottolinea, “non bisogna accontentarsi: stiamo pensando di aprire nuove classi, per insegnare ad esempio la gestione degli affari”.
La signora Huong, della diocesi di Bui Chu, guida la classe: “Veniamo da posti differenti: Hanoi, Hai Phong, Ho Chi Minh City e via dicendo. Siamo molto felici di poter lavorare con p. Thanh per creare solidarietà fra i cattolici del Nord e del Sud del Paese. Lavoriamo insieme e ci aiutiamo l’un l’altro”.
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