Pena di morte per Kasav, il terrorista di Mumbai
di Nirmala Carvalho
Riaffermato il legame con l’organizzazione terrorista Lashkar-e-Taiba e con alcuni settori della sicurezza in Pakistan. Ancora polemiche per l’innocenza decretata sui due indiani implicati.
Mumbai (AsiaNews) – La corte di Mumbai ha decretato la pena di morte per Ajmal Kasav, l’unico sopravvissuto del gruppo di terroristi che il 26 novembre del 2008 nella metropoli hanno ucciso 166 persone – 25 straniere - e ferito altre 900 attaccando diversi luoghi affollati: lussuosi hotel, una stazione ferroviaria, un ospedale, un caffè, un centro ebraico.
Il giudice M L Tahaliyani che ha letto la sentenza, ha definito i crimini di Kasav “rarissimi” per violenza. La corte ha accolto nella quasi totalità la confessione di Kasav- poi ritrattata – che affermava i legami con il gruppo terrorista pakistano Lashkar-e-Taiba e con alcuni settori della sicurezza di quel Paese.
Il 22enne pakistano di Faridkot è ritenuto responsabile di 80 crimini, che vanno dal voler lanciare una guerra contro l’India all’indulgere in atti di terrorismo.
Mentre veniva pronunciata la sentenza, Kasav aveva gli occhi abbassati. In India non si ferma però la polemica sul rilascio di Fahim Ansari (36 anni) e Sabauddin Ahmed (25), i due indiani accusati in origine di aver procurato ai terroristi le mappe della città e degli obbiettivi da colpire.
Secondo opinionisti, la condanna a morte di Kasav, una semplice pedina, non colpisce per la rete terrorista.
Ma il giudice ha affermato che “salvare la vita a quest’uomo porterebbe la gente a perdere fiducia nella corte”.
Kasav ha ora possibilità di appello all’Alta corte e alla Corte suprema.
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