Peggiora la salute di Lobsang Tenzin, in carcere da 23 anni
Le condizioni del dissidente tibetano sono preoccupanti: il diabete peggiora e lo sta rendendo cieco. Arrestato nel 1988, non ha smesso neanche dalla prigione di lottare per i diritti umani e la giustizia per il suo popolo.
Dharamsala (AsiaNews) - Le condizioni di Lobsang Tenzin, il dissidente tibetano da più tempo in un carcere cinese, stanno peggiorando con velocità. Secondo fonti locali la sua salute è molto provata: soffre di un diabete aggressivo che lo rende cieco per lunghi periodi di tempo. Al momento si trova presso la prigione di Chushul, nella parte occidentale di Lhasa. La notizia del suo peggioramento è stata data dal Tibetan Centre for Human Rights and Democracy.
Arrestato il 5 marzo del 1988 per aver partecipato alle proteste della capitale per la libertà del Tibet, Lobsang Tenzin era uno studente presso l’Università provinciale. All’epoca delle proteste aveva circa 25 anni: condannato a morte per il suo ruolo nelle manifestazioni, ha passato i primi 3 anni di detenzione nella prigione di Drapchi. Tre anni dopo, nel 1991, la sua sentenza di morte è stata commutata in ergastolo data la pressione internazionale contro la repressione del Tibet da parte del governo centrale cinese.
Anche dalla prigionia, però, il dissidente non ha abbandonato la propria lotta per i diritti umani e la giustizia. Il 31 marzo del 1991, insieme a un altro detenuto (Tenpa Wangdrak) è stato fermato dalle guardie carcerarie mentre cercava di far uscire dalla prigione una petizione rivolta all’allora ambasciatore americano James Lilley.
Nella petizione erano contenuti i nomi dei prigionieri torturati in carcere, i particolari dei maltrattamenti compiuti dalle guardie e una richiesta di aiuto al governo degli Stati Uniti. Dopo essere stati picchiati con violenza, i due sono stati tenuti in cella di isolamento per tre settimane e poi trasferiti, prima alla prigione Tramo di Kongpo (Tibet orientale) e poi a quella di Chushul.
Secondo alcune fonti, nel 1994 la sua condanna venne ridotta a 18 per “buona condotta”: quindi dovrebbe essere rilasciato nel 2012, ma rimane chiuso in galera. Quello in corso è il 23esimo anno che Lobsang passa in carcere, e questo lo rende il detenuto (vivo) con più anni di detenzione sulle spalle.
Arrestato il 5 marzo del 1988 per aver partecipato alle proteste della capitale per la libertà del Tibet, Lobsang Tenzin era uno studente presso l’Università provinciale. All’epoca delle proteste aveva circa 25 anni: condannato a morte per il suo ruolo nelle manifestazioni, ha passato i primi 3 anni di detenzione nella prigione di Drapchi. Tre anni dopo, nel 1991, la sua sentenza di morte è stata commutata in ergastolo data la pressione internazionale contro la repressione del Tibet da parte del governo centrale cinese.
Anche dalla prigionia, però, il dissidente non ha abbandonato la propria lotta per i diritti umani e la giustizia. Il 31 marzo del 1991, insieme a un altro detenuto (Tenpa Wangdrak) è stato fermato dalle guardie carcerarie mentre cercava di far uscire dalla prigione una petizione rivolta all’allora ambasciatore americano James Lilley.
Nella petizione erano contenuti i nomi dei prigionieri torturati in carcere, i particolari dei maltrattamenti compiuti dalle guardie e una richiesta di aiuto al governo degli Stati Uniti. Dopo essere stati picchiati con violenza, i due sono stati tenuti in cella di isolamento per tre settimane e poi trasferiti, prima alla prigione Tramo di Kongpo (Tibet orientale) e poi a quella di Chushul.
Secondo alcune fonti, nel 1994 la sua condanna venne ridotta a 18 per “buona condotta”: quindi dovrebbe essere rilasciato nel 2012, ma rimane chiuso in galera. Quello in corso è il 23esimo anno che Lobsang passa in carcere, e questo lo rende il detenuto (vivo) con più anni di detenzione sulle spalle.
Vedi anche
Pechino vieta festa del Buddha a studenti e funzionari tibetani
27/05/2020 11:23
27/05/2020 11:23
Tibet, il mondo chiede la liberazione del Panchen Lama
29/04/2020 10:55
29/04/2020 10:55