Pechino: “serie ripercussioni” se il Dalai Lama incontra il Papa
Il leader buddista dovrebbe essere a Roma il prossimo 13 dicembre. Pur non avendo relazioni diplomatiche con la Santa Sede, il ministero cinese degli Esteri minaccia danni ai rapportibilaterali in caso di incontro fra Benedetto XVI ed il Dalai Lama.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha minacciato ieri il Vaticano di “serie ripercussioni” alle relazioni bilaterali se il Papa dovesse incontrare il Dalai Lama, che dovrebbe essere a Roma il prossimo 13 dicembre. Al momento, Pechino e la Santa Sede non hanno rapporti diplomatici.
Liu Jianchao, portavoce del ministero cinese degli Esteri, ha detto: “Speriamo che il Vaticano non faccia nulla che possa colpire i sentimenti della popolazione cinese, e mostri sincerità nel migliorare i rapporti con la Cina intraprendendo azioni concrete”.
Pechino ha sempre sostenuto che il Dalai Lama non è un leader religioso, ma un pericoloso separatista che cerca l’indipendenza del Tibet, invaso dalle truppe cinesi nel 1950. In quest’ottica, il governo cinese ha condannato con forza i recenti incontri fra il leader tibetano ed i vertici politici di Stati Uniti, Canada e Germania avvenuti nell’ultimo anno.
Il governo americano, inoltre, ha conferito al Dalai Lama la medaglia d’oro del Congresso, la più alta onorificenza civile del mondo statunitense. In risposta, Liu ha sostenuto che “quei Paesi che decidono di trattare bene il capo dei separatisti tibetani, danneggiano la propria immagine”.
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