Pechino: diminuiscono i morti in miniera
Secondo il governo, nel 2007 le vittime sul lavoro nelle miniere cinesi sono diminuite del 20 % , per un totale di circa 3.800 decessi. Statistiche indipendenti denunciano invece almeno 20mila vittime l’anno, non denunciate per non far chiudere le miniere.
Pechino (AsiaNews) – Le vittime sul lavoro nelle miniere cinesi sono diminuite del 20 % nel 2007, per un totale di circa 3.800 decessi. Lo riportano il governo centrale ed i media statali. Rimangono però seri dubbi sull’attendibilità di queste statistiche ufficiali.
Li Yizhong, direttore dell’Amministrazione statale per la sicurezza sul lavoro, commenta: “E’ il secondo anno consecutivo in cui registriamo una diminuzione del 20 % dei morti in miniera. Nel 2002, la produzione di 1 milione di tonnellate di carbone uccideva quasi 5 persone. Nel 2007, il numero è sceso ad una persona e mezzo”.
Le miniere della Cina sono le più pericolose al mondo. Per rispondere alla crescente richiesta di energia nel Paese – basata al 70% sul carbone – i proprietari delle miniere spingono all’estremo lo sfruttamento di giacimenti senza curarne la sicurezza. Nel 2007, i minatori cinesi – sottopagati e sfruttati – hanno estratto 2,52 miliardi di tonnellate di carbone.
Le statistiche sulla mortalità in miniera sono però poco attendibili, perché molte morti non vengono denunciate per evitare la chiusura degli stabilimenti estrattivi, come stabilito dalla legge. Secondo statistiche indipendenti i morti in miniera sono 20mila all’anno.
Negli ultimi due anni il governo ha approvato regolamenti sulla sicurezza nelle miniere, ma la loro applicazione è molto vaga. Anche i colpevoli non vengono perseguiti: nel 2006, il 95% dei funzionari del Partito implicati nelle proprietà di miniere ove si sono verificati incidenti mortali, sono stati prosciolti.
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