Pechino: centinaia di attivisti arrestati prima dell'Assemblea Nazionale del Popolo
Portate via nella notte oltre 400 persone che volevano presentare delle petizioni. Arrestati dissidenti ed attivisti per i diritti umani per garantire un pacifico svolgimento della sessione dell'Anp.
Pechino (AsiaNews/Scmp) La polizia cinese ha arrestato nei giorni scorsi centinaia di dissidenti ed attivisti per i diritti umani nel tentativo di prevenire disordini e proteste in occasione dell'annuale sessione dell'Assemblea Nazionale del Popolo (Anp) che si aprirà il 5 marzo.
Nelle notti scorse un gruppo di agenti è penetrato in un ostello nei pressi di una stazione ferroviaria nella parte sud di Pechino dove ha arrestato circa 400 persone.
Il gruppo era nella capitale per cercare di presentare diverse richieste all'ufficio Petizioni: "Sette o otto grandi pullman li hanno portati via dice Qian Lili, in città per ottenere giustizia per la morte del figlio avvenuta anni fa ed ho sentito che torneranno per prenderne altri".
La campagna di detenzioni e violenze nei confronti dei democratici prima di importanti avvenimenti politici è divenuta una consuetudine: lo scorso anno, prima dell'Anp, vennero "fermate per accertamenti" circa 200 persone. Quest'anno "i poliziotti sembrano più nervosi - dice Liu Xiaobo, scrittore democratico cercano i dissidenti ovunque: sono qui dal 13 febbraio".
L'Anp, il parlamento cinese, raduna ogni anno quasi 3 mila delegati da ogni provincia. Gli incontri si svolgono nella Grande Sala del Popolo, sul lato ovest di piazza Tiananmen e durano una diecina di giorni. In concomitanza con l'Anp si tiene la Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc), che ha valore di consultazione e di consiglio verso l'Anp.