10/03/2006, 00.00
Cina
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Pechino: "Nuove e più severe regole per gli orfanotrofi statali"

In Cina vi sono oltre mille "case per il benessere dei bambini", spesso al centro di scandali legati alla compravendita di minori a coppie cinesi o straniere. Il sussidio per gli orfani varia dagli otto ai cinque euro al mese.

Pechino (AsiaNews/Scmp) – Saranno annunciate al più presto "nuove e più severe regole" per gli orfanotrofi statali cinesi. Lo ha annunciato oggi Li Xueju, ministro cinese per gli Affari civili, durante una pausa dei lavori dell'Assemblea nazionale del Popolo.

Le nuove norme "sono pensate per dare degli standard unici agli istituti ed appianare in questo modo le diversità esistenti fra loro". "Alcuni istituti pubblici – dice Li – sono molto buoni, ma altri sono veramente pessimi. Dobbiamo fare in modo che non esista più questa differenza".

La Cina ha più di mille orfanotrofi statali, che vengono chiamati "case per il benessere dei bambini", per la maggior parte note a causa della loro povertà e molto spesso coinvolte in scandali legati alla compravendita di minori.

L'ultima episodio è stato scoperto il mese scorso: l'ex direttore e nove operatori di una casa per bambini dell'Hunan sono stati condannati a pene fra gli uno ed i 15 anni di galera per aver comprato e venduto bambini a degli stranieri. Per Li, "l'unico modo per fermare questo orrendo traffico, oltre ai controlli della polizia, è quello di fissare regole molto più severe per decidere chi vi possa entrare in una situazione di forza".

Secondo dati ufficiali, presenti in uno studio svolto dal ministro cinese per gli Affari civili, dall'organizzazione non governativa Save the Children e dall'università Normale di Pechino, in Cina gli orfani sono 573 mila. Oltre un terzo non riceve aiuti economici dal governo centrale e per molti altri non vengono pagate le cure mediche e l'istruzione. L'86% degli orfani vive nelle zone rurali e solo una metà riceve sussidi dai governi locali: nelle città, invece, oltre il 70% degli orfani riceve una minima assistenza dallo Stato.

"In molti posti le somme pagate – spiega Shang Xiaoyuan, professore all'università Normale di Pechino che ha partecipato alla ricerca – non coprono nemmeno un quarto delle spese quotidiane per un normale bambino, e in molte regioni rappresentano un decimo di questa spesa." "Molti orfani – prosegue – vivono in estrema povertà, specie nelle zone agricole".

Circa il 78% degli orfani cinesi vive con parenti, ma 69 mila bambini senza parenti vivono negli istituti pubblici. La provincia dell'Henan conta il maggior numero di orfani, circa 50 mila. Nelle zone agricole ogni bambino riceve dal governo 1.190 yuan (circa 132 dollari) l'anno, ma in alcune province, come Guizhou, Hunan e Guangxi Zhuang, riceve non più di 50 yuan  (5 euro) al mese.

Kate Wedgwood, direttore del Programma per la Cina di Save the Children, dice che il numero degli orfani è calcolato sulla base dei dati in possesso del governo centrale, ma che il numero reale potrebbe essere maggiore.

Secondo molti esperti, la scarsa cura dedicata dal governo agli orfani favorisce i rapimenti di bambini, venduti a famiglie che li vogliono adottare. I maschi sono chiamati "merce di qualità" e venduti per cifre più che doppie rispetto alle femmine, "merce di grado inferiore".

Il fenomeno è diffuso anche per l'alto numero di coppie che – a causa della politica del figlio unico – non vogliono "rischiare" di far nascere una femmina e comprano così un maschio, tradizionalmente considerati migliori.

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