Pechino vende a Pyongyang armi per reprimere le manifestazioni popolari
di Joseph Yun Li-sun
Il regime di Kim Jong-il ha paura delle sparute proteste popolari che iniziano a verificarsi nel Paese e, per difendersi, compra dalla Cina manganelli e armature anti-sommossa. La popolazione, allo stremo, inizia a ribellarsi.
Seoul (AsiaNews) – Gas lacrimogeni, scudi, manganelli e tenute anti-sommossa: ecco cosa la Corea del Nord sta importando in questi giorni dalla Cina. Terrorizzato dalle sparute proteste popolari che iniziano a verificarsi persino nel suo regime – uno dei più controllati e militarizzati del mondo – il “Caro Leader” Kim Jong-il ha chiesto e ottenuto la possibilità di acquistare dalla Cina materiale utile a reprimere nel sangue ogni sommossa.
La notizia viene riportata questa mattina dal Chosun Ilbo, uno dei maggiori quotidiani della Corea del Sud, che cita una fonte sudcoreana: “Il regime di Pyongyang sta comprando grossi quantitativi di armi dalla Cina. Vengono da Shenyang, nella provincia del Liaoning, attraverso mediatori privati autorizzati dal governo cinese”. Secondo la fonte, “i dirigenti nordcoreani stanno iniziando persino a blindare le proprie abitazioni private”.
Il dittatore del Nord teme da almeno due anni una presa di coscienza da parte della propria gente: nel 1998, quando circa un milione di coreani morirono per la tremenda carestia interna nata dallo sperpero dei fondi pubblici, i lavoratori sottoposti al regime scesero in piazza per cercare di rovesciare il governo. La Rivoluzione dei gelsomini in corso nei Paesi arabi, inoltre, ha peggiorato le paure della Corea del Nord e della stessa Cina.
Una fonte di AsiaNews in Corea spiega: “Non è pensabile che si verifichino nel Nord manifestazioni massicce come quelle di Egitto e Tunisia. Ma il popolo non sa più veramente cosa fare: cibo non ce n’è, lavoro tanto meno. L’acquisto di armi cinesi dimostra la paura di Pyongyang: Kim Jong-il sa bene che ogni dittatore crea le condizioni per il suo stesso rovesciamento”.
La notizia viene riportata questa mattina dal Chosun Ilbo, uno dei maggiori quotidiani della Corea del Sud, che cita una fonte sudcoreana: “Il regime di Pyongyang sta comprando grossi quantitativi di armi dalla Cina. Vengono da Shenyang, nella provincia del Liaoning, attraverso mediatori privati autorizzati dal governo cinese”. Secondo la fonte, “i dirigenti nordcoreani stanno iniziando persino a blindare le proprie abitazioni private”.
Il dittatore del Nord teme da almeno due anni una presa di coscienza da parte della propria gente: nel 1998, quando circa un milione di coreani morirono per la tremenda carestia interna nata dallo sperpero dei fondi pubblici, i lavoratori sottoposti al regime scesero in piazza per cercare di rovesciare il governo. La Rivoluzione dei gelsomini in corso nei Paesi arabi, inoltre, ha peggiorato le paure della Corea del Nord e della stessa Cina.
Una fonte di AsiaNews in Corea spiega: “Non è pensabile che si verifichino nel Nord manifestazioni massicce come quelle di Egitto e Tunisia. Ma il popolo non sa più veramente cosa fare: cibo non ce n’è, lavoro tanto meno. L’acquisto di armi cinesi dimostra la paura di Pyongyang: Kim Jong-il sa bene che ogni dittatore crea le condizioni per il suo stesso rovesciamento”.
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