Pechino sta oscurando il dominio militare russo in Tajikistan
La Russia, per tradizione leader dell’Asia centrale, appare emarginata. La Cina sta stringendo accordi militari con Tajikistan, Pakistan e Afghanistan. Il governo cinese sta finanziando opere per decine di milioni di dollari contro il terrorismo. Per gentile concessione della Jamestown Foundation. Traduzione di AsiaNews.
Dushanbe (AsiaNews/Agenzie) – All’improvviso la Cina ha iniziato ad attivarsi a livello militare per diventare più attiva nella piccola repubblica centroasiatica del Tajikistan. Essa, sta anche facendo pressioni per una cooperazione più unita in ambito militare e di sicurezza con Tajikistan, Afghanistan e Pakistan. Queste mosse potrebbero porre la Cina come potenziale contrappeso alla Russia, il cui ruolo militare nell’Asia centrale è esemplificato dall’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto – a guida russa, di cui anche il Tajikistan è membro) come dalla più grande base militare estera russa, che si trova sul suolo tajiko.
Dal 20 al 24 ottobre, l’Esercito nazionale del Tajikistan e l’Esercito popolare di liberazione cinese (Pla) hanno mobilitato in modo congiunto un totale di 10mila elementi del proprio personale militare per svolgere delle esercitazioni di antiterrorismo – della durata di cinque giorni – nella regione tajika di Ishkoshim, che confina con l’Afghanistan (Centre1.com, 26 ottobre; News.tj, October 20, 21; Sputnik-tj.com, 19 ottobre; Regnum, 20 ottobre). Finora, né Pechino né i suoi partner regionali hanno commentato in pubblico l’improvviso interesse cinese alle cooperazioni militari bilaterali col Tajikistan.
Secondo gli esperti della sicurezza russa e tajika, la crescente attività militare di Pechino nell’Asia Centrale è piuttosto insolita. Fin dal collasso dell’Unione sovietica, la Cina ha promosso i propri interessi in questa regione, ma ha sempre mantenuto una presenza militare pressoché invisibile (Centre1.com, 26 ottobre; Ozodi.org, 11 agosto). Alcuni analisti ipotizzano che l’improvviso appetito di Dushanbe per gli investimenti e cooperazione militare cinesi sia collegato al deterioramento della sicurezza lungo il suo confine con l’Afghanistan e alle minacce alla sicurezza provenienti dai seguaci radicalizzati del bandito Partito di rinascita islamica del Tajikistan (Irpt) (vedi EDM, 14 ottobre; Sputnik-tj.com, 19 ottobre; News.tj, 11 agosto; 24tv.ua, 8 agosto). Nel corso della storia, gli elementi politico-economici della multi vettoriale politica estera di Dushanbe sono stati tollerati bene da Mosca. Ma i recenti sviluppi nelle relazioni militari fra Cina e Tajikistan potrebbero accendere nuove tensioni tra Mosca e Dushanbe (News.tj, 11 agosto).
Nonostante Mosca non abbia protestato in modo formale per le operazioni militari cinesi senza precedenti in Tajikistan, questi sviluppi stanno quasi di sicuro aumentando i disagi nel Cremlino. L’influenza russa sull’Asia centrale, in particolare in Tajikistan, è significativa. E sebbene nel corso dell’ultimo quarto di secolo Mosca abbia allentato di un po’ il proprio controllo sulla regione, la Russia vede ancora l’Asia centrale sotto la propria esclusiva sfera d’influenza. La base militare russa in Tajikistan esiste da più di 70 anni, e il nuovo accordo bilaterale raggiunto nel 2012 gli permette di rimanere lì fino al 2042 (Riafan.ru, 18 ottobre). Considerando questo lungo periodo di presenza russa istituzionalizzata in Tajikistan, è davvero sorprendente che alla fine dell’estate 2016, Pechino abbia in effetti compiuto concreti passi avanti per formare una coalizione regionale di tipo antiterroristico, ponendo fianco a fianco Tajikistan, Pakistan e Afghanistan (Knews.kg, News.tj, Ozodi.org, 11 Agosto).
Il 25 febbraio 2016 a Pechino, dopo un incontro di alto livello fra Ramazon Rahimzoda, ministro per gli affari interni del Tajikistan e Guo Shengkun, consigliere di Stato e ministro della pubblica sicurezza in Cina, i Paesi hanno iniziato il processo di cooperazione militare (Chinamil.com, 26 febbraio). Dopo quest’incontro, i capi delle forze armate di Cina, Tajikistan e Pakistan si sono incontrate a Dushanbe. Uno dei risultati dell’incontro è stato un accordo per creare un centro di antiterrorismo congiunto a Dushanbe per il Ministero dell’interno tajiko e il Ministero della difesa cinese. Inoltre, i funzionari cinesi hanno promesso di stanziare 70 milioni di dollari Usa per l’assistenza militare delle forze di sicurezza afghane. Ad agosto, queste misure progressive sono sfociate in un incontro quadripartito tenutosi nella regione autonoma cinese dello Xinjiang, fra i capi delle forze armate di Cina, Tajikistan, Pakistan e Afghanistan. I quattro si sono impegnati a unirsi in modo congiunto in una coalizione militare per aumentare i loro sforzi collettivi in ambito di antiterrorismo e cooperare per fornire una migliore stabilità regionale (Regnum.ru, 20 ottobre; Knews.kg, News.tj, Ozodi.org, 11 agosto). In passato, la Russia aveva espresso interesse nella creazione di una simile “alleanza”. I capi di Stato di Russia, Tajikistan, Pakistan e Afghanistan si sono incontrati in più occasioni fra il 2009 e il 2012, con l’obiettivo di creare un meccanismo di sicurezza e stabilità regionale a seguito del ritiro della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) dall’Afghanistan. Ma l’iniziativa, capeggiata dalla Russia, non si è realizzata (Sputnik-tj.com, 3 aprile).
Assumendo un ruolo più centrale nel provvedere sicurezza all’Asia Centrale, Pechino appare determinata a ridurre i rischi fisici nello svolgere affari nella regione. La Cina potrebbe anche stare cercando di assicurarsi la sicurezza del proprio confine col Tajikistan contro militanti e gruppi di insorti provenienti dall’Afghanistan e dall’area circostante. Nelle loro esercitazioni militari, svoltesi dal 20 al 24 ottobre, le truppe tajike e cinesi si sono impegnate in una battaglia simulata contro un gruppo terroristico infiltrato in Tajikistan con lo scopo di destabilizzare lo Xinjiang. Secondo quanto riportato, nel corso dell’esercitazione le due forze militari hanno neutralizzato con successo la minaccia. Il Ministro della difesa tajiko, il generale Sharali Mirzo, crede che quest’esperienza condivisa di sostegno reciproco avrà conseguenze positive a lungo termine per le forze armate di entrambi i Paesi e per le loro capacità di lavorare insieme in futuro (News.tj, October 20, 24).
Molti Paesi come il Tajikistan, soffrono di enormi problemi socio-economici e favoriscono di buon grado la creazione di legami più stretti con la Cina. Al contrario della Russia che sta lottando contro la crisi economica, la Cina è più generosa quando si tratta di investimenti nelle economie domestiche di Paesi stranieri e di costruire le loro infrastrutture nazionali. In termini di assistenza militare, la Cina ha già speso 15milioni di dollari Usa per costruire alloggi per funzionari militari a Dushanbe. La Cina ha anche approvato la costruzione di nuove strutture militari per le truppe tajike di confine (Ozodi.org, 19 ottobre; Pressa.tj, 20 ottobre). In confronto alle centinaia di milioni di dollari che la Russia ha speso per anni per l’assistenza militare al Tajikistan (vedi EDM, 16 ottobre 2013) l’aiuto cinese rimane piuttosto contenuto. In ogni caso, rappresenta senza dubbio l’apertura di una nuova tangibile area di cooperazione.
Il silenzio di Mosca sulle iniziative di Pechino nel settore militare in Asia centrale potrebbe significare che il governo russo stia dando alla Cina il beneficio del dubbio: è ipotizzabile che la Russia potrebbe credere che i principali obiettivi della Cina siano solo fornire sicurezza per i propri progetti multimiliardari legati alla Silk Road Economic Belt e alla lotta contro il terrorismo internazionale. In ogni caso, è piuttosto possibile che Pechino si stia in effetti preparando all’eventualità che l’Unione economica eurasiatica (Eeu) guidata dalla Russia – nella quale anche il Tajikistan potrebbe entrare – tagli fuori la Cina dall’economia centroasiatica. Comunque vada, la coalizione militare del quadrilatero Cina – Tajikistan – Pakistan – Afghanistan sarà con tutta probabilità un trampolino di lancio per la futura espansione militare di Pechino nella regione. Come tale, può servire alla Cina come “leva” a lungo termine per diminuire la globale influenza russa nell’Asia centrale.