Pechino ritira tutti i latticini prodotti prima del 14 settembre
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il governo cinese ha ordinato la rimozione di tutti i latticini prodotti prima dell’inizio dello scandalo melamina. La mossa intende frenare le polemiche sul “latte contaminato” e segnare una ripresa del consumo interno e nel mercato mondiale.
Secondo l’agenzia Xinhua, il “latte e i suoi derivati” saranno venduti solo dopo aver superato una serie di “test rigorosi che ne certificheranno la conformità”. Dal 14 settembre, giorno in cui è scoppiato lo scandalo, a oggi sono morti quattro bambini e oltre 54 mila sono ammalati – i dati risalgono a fine settembre e non sono stati più aggiornati – per il consumo di latte in polvere per neonati. In seguito si è scoperta presenza di melamina anche in altri prodotti come latte fresco, cioccolatini, caramelle, yoghurt.
Il provvedimento, voluto da sei ministri dell’esecutivo, ordina a tutti i negozi e supermercati la rimozione dagli scaffali di tutti gli articoli a base di latte la cui produzione è antecedente al 14 settembre e riguarderà anche i marchi che hanno superato i test sulla sicurezza. Essi potranno essere venduti solo dopo aver superato “i nuovi test previsti dal governo cinese”, emanate nei giorni scorsi.
Fonti di agenzie internazionali riferiscono che “alcuni commercianti continuano a vendere i prodotti incriminati”, incuranti delle nuove regole volute dal governo e della salute dei cittadini. Lo scorso 10 ottobre il Consiglio di Stato ha varato una norma in base alla quale “chi viola le regole in materia di sicurezza alimentare potrà essere condannato a morte”.
Secondo la normativa saranno puniti tutti gli addetti alla filiera del settore del latte e dei suoi derivati: dall’agricoltore, al produttore, al distributore fino al rivenditore finale. Pesanti le pene per chi infrangerà la legge, in special modo per chi avvelena i prodotti per bambini, fino alla pena di morte prevista per chi “in maniera deliberata aggiunge sostanze illegali al latte fresco”.